Cronache

Clandestino uccide a pugni il vicino di letto in ospedale

L'assassino, un ghanese irregolare, era ricoverato in un centro psichiatrico: ha massacrato un paziente 77enne

Clandestino uccide a pugni il vicino di letto in ospedale

Una spinta. Poi una raffica di pugni sferrati con violenza inaudita contro un anziano mai visto prima, «colpevole» di essere il vicino di letto. Così Charles Opoku Kwasi, trentuno anni, nativo del Ghana e irregolare in Italia, in un raptus di follia ha ucciso Luca Toscano, settantasette anni, ex infermiere di Falciano del Massico.

Il brutale omicidio è avvenuto ieri mattina nel servizio di Prevenzione, diagnosi e cura dell'ospedale di Sessa Aurunca, nel Casertano, dove vittima e assassino erano entrambi ricoverati.

Una tragedia improvvisa, anche se l'africano non è proprio uno stinco di santo ed era già stato arrestato diverse volte. Era arrivato in Italia nel 2012, ma gli era stato negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, quindi era a tutti gli effetti un clandestino.

Solo tre giorni fa il trentunenne era stato bloccato a Castel Volturno perché era entrato in bar tentando un'estorsione e gridando a tutti i presenti che lui era «il boss della zona». Processato per direttissima, era stato rilasciato subito dopo. Lunedì sera, invece, era in stato d'agitazione quando la polizia lo ha trovato e fermato perché stava sfasciando alcune macchine parcheggiate sempre a Castel Volturno. Qualche testimone aveva provato a farlo ragionare e a fermarlo, ma era stato aggredito. Poi Kwasi si era spogliato nudo.

A quel punto era scattato l'allarme e gli agenti, giunti sul posto, lo hanno immobilizzato e trasportato in ospedale, dove l'uomo è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Ieri mattina alle 7.10, dopo essersi svegliato, improvvisamente si è avvicinato a Toscano, ricoverato nel nosocomio di Sessa Aurunca da qualche tempo, ma conosciuto in paese per aver lavorato per anni come infermiere a Teano. L'immigrato lo ha prima scaraventato contro un muro, poi ha iniziato a prenderlo a pugni senza motivo e non si è fermato fino a quando non lo ha massacrato con la furia di una belva.

Come è potuto accadere? Ci si chiede questo. «Da indagini ispettive non è emerso alcun deficit organizzativo all'interno della struttura sanitaria - ha dichiarato però il direttore dell'Asl di Caserta, Mario De Biasio -. C'erano 4 infermieri per 10 pazienti».

Non è stato facile per i carabinieri delle stazioni di Cellole e Baia Domizia fermare l'africano, che è stato subito sedato. Ma alcuni militari e un medico sono rimasti contusi. Sul caso è intervenuto il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Massacrato a colpi di pugni in testa ad opera di un immigrato - ha commentato -. Morire a 77 anni in un ospedale in questo modo non è degno di un Paese civile. L'immigrazione positiva, pulita, che porta idee, energie e rispetto è la benvenuta. Il mio problema sono i delinquenti, come quello che ha ammazzato l'italiano a Sessa Aurunca. Quest'uomo è stato preso a pugni da una di queste risorse che ci dovrebbero pagare le pensioni. Perché c'è ancora qualche fenomeno, penso anche al presidente dell'Inps, che dice che senza immigrati è un disastro.

Ma ci sarà tanto da cambiare anche in questi apparati pubblici».

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