Cronache

E nel "mare libico" spunta pure il palco dei Pink Floyd

Il post su Facebook che ha collezionato oltre novemila condivisioni era una bufala

E nel "mare libico" spunta pure il palco dei Pink Floyd

Il porto stacolmo di uomini, donne e bambini, tutti ammassati sulle rive. Il mare pieno di barche, che contengono troppe persone di quelle che potrebbero trasportare.

È l'immagine apparsa su un account Facebook, nei giorni scorsi. Sopra, una didascalia che gela: "Porto libico". Sono tutti migranti. Tutti pronti a partire, diretti in Italia, per rincorrere una speranza. La stessa che li ha portati fino a quel pezzo di mare. Sono talmente tanti che non si riesce a distinguere il corpo di un uomo da quello dell'altro, che si fondono in un'unica massa. C'è una nota di polemica e una di forte denuncia nel post, che recita anche:"Non te le faranno mai vedere queste immagini". Ma, per fortuna, c'è sempre qualcuno che è disposto a non nascondere la realtà.

pink Floyd Venezia

Ma c'è qualcosa in mezzo al mare, sembra una piattaforma che galleggia, e se si riesce a zoomare l'immagine, si può intravede qualcuno, che cammina lì sopra. Cosa potrà mai essere? Forse un'altra delle tante tappe sulla tratta dei migranti, un luogo dove viene selezionato chi parte per davvero? No. Allora sarà il punto in cui i barconi arrivano, forse per evitare che, entrando direttamente nel porto, possano essere presi d'assalto? Nemmeno.

È, invece, un palco. Ma trovare un palco galleggiante nel mare libico sembra a dir poco strano. E infatti, la piattaforma non si trova in Libia: un occhio attento, ma forse neanche troppo, avrebbe potuto individuare, in lontananza, la cupola di una chiesa. Non di una chiesa qualsiasi: si tratta della Basilica di San Marco, a Venezia. Il palco, invece, è quello dello storico concerto dei Pink Floyd del 1989, al quale migliaia di spettatori avevano assistito dalla riva o dalle barche.

pink Floyd Venezia

Altro che migranti in fuga. Data la portata che ebbe l'evento, di sicuro a nessuno venne in mente di scappare da lì.

Il post-bufala, dopo aver collezionato oltre novemila condivisioni, è stato cancellato.

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