Economia

"Troppa flessibilità alla Italia". Così la Corte Ue attacca la Commissione europea

La Corte dei Conti ha attaccato la Commissione Ue riguardo alle disposizioni di flessibilità adottate per venire incontro all'italia

"Troppa flessibilità alla Italia". Così la Corte Ue attacca la Commissione europea

Troppa flessibilità all'Italia. Così la Corte dei Conti attacca la Commissione europea affermando che questa si sarebbe "ampiamente avvalsa dei poteri discrezionali di cui gode per ridurre gli obblighi di aggiustamento non attribuendo la necessaria importanza" all'obiettivo di prevenire la violazione del patto di stabilità. La relazione mette sotto tiro le scelte a favore della flessibilità di bilancio riconosciuta all'Italia dal 2016.

Secondo la Corte, c'è stata carenza di informazioni e di valutazioni sufficienti da parte della Commissione sui costi di bilancio diretti e sui benefici a lungo termine che motivano la concessione delle clausole. Ad esempio, all'Italia sono state concesse due clausole sulle riforme strutturali pari in totale allo 0,5 % del pil nel 2016, ma la deviazione non corrispondeva ai costi di bilancio diretti e indiretti verificabili per le riforme, come stimati dall'Italia. Nel 2016, la deviazione era pari a due volte i costi e nessun costo era previsto per il periodo di aggiustamento (2017-2019).

La risposta della Commissione

L'esecutivo Juncker ha inviato alla Corte dei Conti la risposta alle critiche radicali sul modo in cui ha valutato la situazione delle finanze pubbliche nella Ue, ribattendo punto per punto le accuse di "eccesso di discrezionalita".

La Commissione "respinge" nettamente la conclusione della Corte dei conti europea che l'obiettivo centrale delle regole di bilancio, cioè il percorso di consolidamento finalizzato al pareggio o al quasi pareggio di bilancio in tempi ragionevoli, non sia stato assicurato.

In ogni caso, "sempre la Commissione applica le prescrizioni del regolamento insieme con il Consiglio: ha un margine di discrezionalità nell'applicazione della parte preventiva quando elaborare le proprie valutazioni e nelle circostanze date ha considerato che in un numero molto limitato di casi eccezionale, è più prudente errare in nome della cautela quando viene considerato l'impatto di ampi consolidamenti di bilancio sulla crescita economica".

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