Cronache

Roma, anche Diaco vittima delle buche della Raggi: "Ho rischiato la vita"

Il giornalista e conduttore radiofonico ha raccontato di essere caduto in scooter a causa di una voragine nel manto stradale

Roma, anche Diaco vittima delle buche della Raggi: "Ho rischiato la vita"

Il campo minato delle strade di Roma ha colpito ancora. "È successo al Celio con il mio scooter 50, appena uscito di casa alle 5:30 del mattino per andare in radio: c' erano due buche già segnate che ho evitato, poi però ce ne erano altre e sono caduto a destra, vicino al marciapiede. Potevo spaccarmi la testa. Per fortuna mi sono solo fatto male a una gamba". Così Pierluigi Diaco, dopo aver denunciato la cosa praticamente in diretta sul suo profilo Twitter e, poi, via etere a Rtl, racconta a IlMessaggero, la disavventura sulle strade gruviera della Città Eterna. Che di eterna al momento ha soprattutto l'emergenza buche (e spazzatura).

Fortuna per lui che può raccontarlo anche se poteva fare la fine, come lui stesso dice, della povera Elena Aubry, che ha perso la vita per una caduta in moto sull’Ostiense il 7 maggio scorso.

L'emergenza buche

Nel corso della chiacchierata con il quotidiano capitolino, il giornalista annuncia che comunque non ha intenzione di denunciare il Campidoglio: "No, non serve. Non intaso i tribunali. Non mi interessa essere risarcito dal Comune cui pago le tasse. Il discorso è legato alla rassegnazione".

E qui il conduttore radiofonico e televisivo spiega, buttando lì una proposta di protesta: "Non c'è mai stata una manifestazione contro questa che è un' emergenza nazionale. Io tutti i santi giorni, in radio, raccolgo denunce dall' Italia, ma mai quanto Roma: stiamo parlando della Capitale, la Raggi deve avere il coraggio di parlare con il Governo: il Consiglio dei Ministri dei varare un piano speciale, evidentemente la sindaca ha sottovalutato il tema".

E il Diaco infortunato ma sopravvisuto, infine, propone una possibile soluzione: "Serve una grande rete, senza colore politico, che alimenti l'idea di una protesta: associazioni di categoria, terzo settore, cittadini, rappresentanti delle scuole.

Tutti insieme per dare un segnale forte che, ad oggi, non c' è mai stato".

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