Cronache

Sbarchi giù dell'80%, a luglio tutti in Spagna

Da inizio anno un calo record sulle coste italiane. Da 10 giorni in 1.826 a Madrid

Sbarchi giù dell'80%, a luglio tutti in Spagna

I dati parlano chiaro: c'è un crollo del numero dei migranti arrivati sulle coste italiane. Insomma, Matteo Salvini ha ragione a dire che «la pacchia è finita» e che con l'assunzione del suo mandato al Viminale il trend degli sbarchi sta davvero cambiando.

E non è solo una questione di porti chiusi. Dal 1° gennaio al 13 luglio sono, infatti, approdate nel Belpaese 17.168 persone, ovvero l'80,16 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando furono 86.123. Un calo si registra, soprattutto, da quando si è insediato il governo Conte.

Grazie alle misure prese con innegabile incisività dal ministro dell'Interno, gli immigrati sbarcati dal 1° giugno al 13 luglio sono stati 3.738, ovvero l'85,58 per cento in meno dello stesso lasso di tempo nel 2017 (quando furono 25.923).

Se si guardano i singoli mesi, si potrà notare come per il 2018 abbiamo 3.154 arrivati (contro i 23.626 del 2017) e a luglio (nei primi 13 giorni), 584 (contro i 2.297 dello stesso periodo dello scorso anno).

Una curiosità: nei primi 11 giorni di luglio, secondo i dati diffusi dall'Oim, il numero dei migranti approdati in Spagna è stato maggiore di quelli arrivati in Italia: 1.826 contro 407, anche se il dato assoluto vede l'Italia in vantaggio (con 16.984 persone sbarcate contro le 16.902 approdate sulle coste spagnole).

Altro inciso: una diminuzione dei flussi ha portato anche all'approdo in Italia di un numero minore di trafficanti di esseri umani. Gli scafisti arrestati dal 1 maggio 2013 al 12 luglio 2018 sono stati 2.854 (di cui 1.821 dalla Polizia, 623 dai Carabinieri e 410 dalla Guardia di Finanza) , mentre dal 1 gennaio di quest'anno a due giorni fa, 70 (di cui 31 fermati dalla Polizia, 11 dai carabinieri e 28 dalla Guardia di Finanza). Gli scafisti presenti nelle carceri italiane sono, attualmente, 1.090, di cui 570 imputati e 519 condannati. Di questi la maggior parte (448) è detenuta in Sicilia e Calabria (167).

A seguire ci sono la Lombardia (87), la Puglia (71) la Sardegna (69), il Lazio (con 48 trafficanti detenuti), il Piemonte (34), la Campania (31), l'Emilia Romagna con 25, il Veneto con 17, il Friuli e la Toscana con 16 ciascuno, l'Umbria con 15, l'Abruzzo con 11, la Liguria con 10 e, a seguire, Trentino e Basilicata (6 ciascuno), Molise con 5, Marche e Valle D'Aosta, con 4.

Tutti questi soggetti sono sottoposti alle disposizioni contro il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (ex articolo 12 del decreto legislativo 286/1998) che prevede una pena «che va da 1 a 5 anni di reclusione e una multa di 15mila euro» per ciascun migrante o con il carcere per un periodo compreso tra 5 e 15 anni e multa di 15mila euro se la condotta è più grave, ovvero se si tratta di permanenza illegale sul territorio italiano, se la persona trasportata è stata esposta a rischio per la sua vita o se il fatto è stato commesso da 3 o più persone in concorso tra loro.

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