Cronache

Se il gesuita Salvini si scaglia "contro" l'omonimo ministro

Il gesuita Gianpaolo Salvini ha commentato l'operato del "governo del cambiamento". Le critiche giungono da ambienti vicini al Vaticano. "Stroncato" il ministro dell'Interno Salvini. Per l'ecclesiastico si sposta l'attenzione sui migranti per l'impossibilità di dare risposte in termini di riforme strutturali

Se il gesuita Salvini si scaglia "contro" l'omonimo ministro

Salvini "contro" Salvini. Uno è l'attuale ministro dell'Interno. L'altro è un gesuita che ha rilasciato dichiarazioni abbastanza esplicite sull'operato del leader leghista.

Gianpaolo Salvini, oltre a essere un ecclesiastico, è l'ex direttore de La Civiltà Cattolica. Rivista diretta oggi da padre Antonio Spadaro e data per molto vicina a Papa Francesco. Attraverso un'intervista rilasciata aTiscali.it, il secondo Salvini in ordine di elencazione ha esordito dicendo che "l’attacco del ministro Matteo Salvini alle Ong impegnate a salvare gli immigrati in mare mi pare corrisponda alle dichiarazioni ripetutamente fatte dal ministro e dal suo partito circa un netto irrigidimento nei confronti dell’accoglienza dei rifugiati, che vengono sostanzialmente rifiutati". E ancora, in un altro passaggio: "Il Ministro dell’interno probabilmente non accetta delle organizzazioni che sembrano agire al di fuori del suo controllo e delle norme italiane, che tende a interpretare o a modificare in senso restrittivo".

La Lega, poi, porrebbe l'accento sui migranti per evitare di dare risposte sulle riforme strutturali promesse. Stesso atteggiamento che terrebbe anche l'altra forza appartenente al "governo del cambiamento". Il contenuto della tesi del gesuita ha poco di fideistico e molto di politico. "Una mia impressione - ha specificato infatti l'ex direttore de La Civiltà Cattolica - è che in questo momento in Italia si parli tanto di migranti (o meglio contro i migranti) anche per evitare i discorsi economici e sulle riforme promesse e difficilmente realizzabili". Il MoVimento 5 Stelle e la Lega, quindi, avrebbero promesso più del possibile. Per celare le difficoltà relative a battaglie come la riforma della legge Fornero, l'introduzione del reddito di cittadinanza e la rivisitazione della cosiddetta "buona scuola", si tenderebbe a spostare il focus sulla gestione dei fenomeni migratori.

Del resto, insiste l'eccleastico, questo tipo d'impegno non pesa sulle casse dello Stato: "Rifiutare i migranti che vogliono arrivare da noi non costa molto dal punto di vista economico e viene incontro a una delle paure realmente diffuse". Per CaffeinaMagazine questa è una "stroncatura" che proviene da "molto in alto". Si sa, d'altro canto, che la storica rivista dei gesuiti è considerata da alcuni come una sorta di termometro in grado di misurare il gradimento della Chiesa cattolica, specie del suo pontefice, verso le mosse degli esecutivi. Non solo di quello italiano.

Durante la campagna elettorale, ad esempio, era stato ipotizzato che i "gesuiti di Bergoglio" tifassero per le larghe intese. In questa circostanza appare tutto molto chiaro: Gianpaolo Salvini ha concluso l'intervista con un'argomentazione che non lascia spazio a parafrasi interpretative: "Ci vorrebbe - ha detto riferendosi al lavoro della stampa italiana - qualche sforzo in più per sfatare l’altra paura tanto diffusa che l’Italia sia sottoposta a una vera e propria invasione dall’Africa.

Basterebbe dire la verità agli italiani - ha chiosato - ossia che non c’è nessuna invasione per abbassare tensione e paura".

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