Controcorrente

Cibo, paesaggio e cultura Il tris che seduce cento milioni di persone

Il boom ha prodotto un effetto sull'economia Il 57% degli appassionati sono stranieri

Cibo, paesaggio e cultura Il tris che seduce cento milioni di persone

Visitare luoghi meravigliosi, scoprire angoli incantevoli della natura, immergersi nelle tradizioni di un popolo. Sono le motivazioni che spingono la gran parte dei turisti a viaggiare. Oggi però c'è una nuova tendenza inarrestabile: partire per mangiare e bere per gustare il meglio dell'enogastronomia locale. Il fenomeno è in atto già da tempo, ma nel corso del 2017 ha registrato un vero e proprio boom. Sono infatti state oltre 110 milioni le presenze nel nostro Paese motivate proprio da questa forma di turismo, con una spesa complessiva che ha superato i dieci miliardi di euro. Numeri raddoppiati rispetto all'anno precedente.

I dati pubblicati da Isnart-Unioncamere dimostrano anche che fra le attività più praticate nel corso delle vacanze ci sono le degustazioni dei prodotti locali (13 per cento) e l'acquisto di beni artigianali ed enogastronomici tipici del territorio (8,6 per cento). «L'Italia ha un patrimonio unico al mondo spiega Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) -. L'obiettivo è valorizzarlo ancora di più proprio in questo 2018, proclamato anno nazionale del cibo italiano dal Mipaaf e Mibact». Secondo Di Vincenzo «non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore, ma di ribadire e promuovere anche all'estero il legame profondo tra cibo, paesaggio e cultura. Elementi distintivi dell'identità italiana». Ma anche della sua crescita.

Isnart-Unioncamere hanno stimato, infatti, un impatto economico di oltre 12 miliardi di euro (il 15,1 per cento del totale registrato dall'indotto turismo) per quanto riguarda le spese legate all'agroalimentare da parte del complesso dei viaggiatori che fanno le vacanze in Italia. Il turismo enogastronomico nel 2017 ha potuto contare su 110 milioni di presenze nelle strutture ricettive, il 43 per cento delle quali dovute al turismo italiano (47 milioni di presenze), mentre il 57 per cento a quello internazionale (63 milioni di presenze). Numeri importanti, che si accompagnano con un interesse sempre maggiore nei confronti dei nostri territori. E infatti la stessa indagine ha dimostrato che lo scorso anno le esperienze di vacanza in Italia hanno soddisfatto sia i nostri connazionali sia gli stranieri: il voto medio espresso è stato otto, in una scala da uno a dieci.

Gli elementi che piacciono di più a chi visita il Belpaese riguardano soprattutto l'offerta enogastronomica locale. La qualità del mangiare e del bere ha guadagnato un voto medio di otto, sempre in una scala da uno a dieci. Mentre quella della ristorazione locale ha ottenuto un confortante 7,6. In crescita è anche il successo dei mercati dedicati ai prodotti del territorio.

Visitarli, secondo il primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, rappresenta la seconda esperienza legata al food preferita dagli italiani è stata indicata dal 70 per cento degli intervistati - subito dopo l'assaggio di piatti tipici in un ristorante locale (73 per cento).

Commenti