Mondo

Come Trump ha tradito gli Stati Uniti d'America

L'uomo Trump può affermare ogni cosa, ma la leadership simbolica del Presidente degli Stati Uniti non deve mai vacillare

Come Trump ha tradito gli Stati Uniti d'America

Perché il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripudiato la sua comunità d’intelligence durante la conferenza stampa a margine dell’incontro di Helsinki con Vladimir Putin? Perché il comandante in capo dell’esercito più potente del mondo che ha schierato in Europa delle forze militari con l’esclusivo fine di scoraggiare un’invasione russa (che non ci sarà) ha screditato quelle stesse agenzie che hanno guidato le sue decisioni militari? Perché il Presidente Trump ha smentito pubblicamente la sua National Intelligence, la sua CIA, la sua FBI, e la sua NSA credendo all’ex spia del KGB Vladimir Putin, avversario (oggi competitor) ideologico, politico, militare ed economico? Trump ha voluto dimostrare al mondo che a differenza di Barack Obama, sarà in grado di instaurare un prolifico rapporto con Putin. Ma il vincitore di Helsinki è stato Vladimir Putin.

Al Presidente degli Stati Uniti è conferita l’infallibilità. Tuttavia dopo l’incontro di Helsinki tale principio non può essere accettato per dogma dalla comunità di intelligence statunitense.

I 45 minuti di ritardo di Putin

Trump e Putin si sono già incontrati nel luglio dello scorso anno ad Amburgo durante il G-20 e quattro mesi dopo in Vietnam per il vertice economico Asia-Pacifico. Tuttavia quello di Helsinki è stato il loro primo incontro a due. Negli ultimi giorni la parola "vertice/summit" è svanita dai documenti ufficiali. Quello che si è svolto all’interno del palazzo presidenziale finlandese è stato uno storico incontro in vista di un summit ufficiale. Resta da vedere se l'incontro produrrà risultati concreti. Per entrambi i leader l’incontro è stato un successo

Putin è noto per arrivare in ritardo agli eventi di alto profilo. E’ ritenuta una precisa strategia politica. Il ritardo è determinato dalla percezione e dall’importanza dell’interlocutore straniero. Negli incontri avvenuti nel 2009 e nel 2012 con l’allora Presidente Barack Obama, Putin si è presentato rispettivamente con 40 e 45 minuti di ritardo. Angela Merkel ed il Presidente ucraino Viktor Yanukovich hanno atteso circa quattro ore. Nel 2015 il Papa ha atteso Putin in Vaticano per più di un’ora. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si è recato in ritardo agli incontri al G7 ed alla NATO.

90 minuti faccia a faccia

Trump e Putin, accompagnati dai soli interpreti, hanno discusso per poco più di 90 minuti nella Sala Gotica del palazzo.

Il contenuto degli argomenti affrontati è classificato. Il successo per i due presidenti si è basato sostanzialmente su tre fattori: dalla percezione che l’uno ha avuto dell’altro in base allo studio del profilo stilato dai rispettivi servizi segreti (Trump rimane in disaccordo con la sua comunità di intelligence sulle interferenze russe durante le elezioni), dalla fiducia nelle proprie capacità diplomatiche di influenzarsi a vicenda e dalle concessioni ottenute. Gli alleati europei che ignorano il quadro strategico del Presidente Usa temevano proprio l’incontro a porte chiuse con il loro diretto avversario (definizione e percezione non condivisa da tutti i paesi membri).

Incontro bilaterale allargato

Soltanto dopo il loro faccia a faccia i due leader sono stati affiancati dai funzionari governativi per un incontro bilaterale allargato, preludio al primo summit ufficiale. Trump è stato raggiunto dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton, dal Segretario di Stato Mike Pompeo, dal Capo dello Staff della Casa Bianca John Kelly e Fiona Hill, il massimo esperto russo presso il Consiglio di Sicurezza Nazionale. Numerosi gli argomenti affrontati: dalla riduzione degli arsenali nucleari alla condivisa volontà di migliorare le relazioni tra i due Paesi, dalla denuclearizzazione della Corea del Nord al terrorismo islamico radicale. Dalla cyber security alla Siria (entrambi hanno espresso il desiderio di aiutare il popolo siriano)

Trump ha smentito la sua comunità di intelligence sulle ingerenze russe durante le presidenziali, ma non ha menzionato le esercitazioni militari nei Paesi Baltici. 2 ore e 11 minuti dopo, i due leader hanno tenuto una conferenza stampa congiunta

Helsinki, cosa ha detto Putin

“È stato un incontro professionale per un fruttuoso giro di negoziati. Tuttavia le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono state complicate. Dobbiamo lasciare dietro le spalle questo clima da guerra fredda, non c’è bisogno dello scontro, la situazione è cambiata, bisogna affrontare le sfide comuni, il terrorismo sempre in crescita e il crimine internazionale, per non parlare dei problemi economici e ambientali. È chiaro a tutti che le relazioni bilaterali stanno attraversando una fase complicata. Eppure quegli impedimenti, quella tensione, quell'atmosfera si basavano sul nulla. Non vi era alcuna solida ragione. Non c’è stata alcuna collusione nelle presidenziali degli Stati Uniti. Io difendo gli interessi della Russia. Il Presidente Trump difende gli interessi degli Stati Uniti: una nostra collusione non avrebbe avuto alcun senso. Non c'era nessuna collusione, lo sanno tutti. Non abbiamo mai interferito con gli affari americani. E’ una posizione che ho dovuto ripetere più volte negli ultimi mesi, anche durante i nostri contatti personali. Ho espresso preoccupazione per il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano. Abbiamo anche menzionato la nostra preoccupazione per il ritiro degli Stati Uniti dal JCPOA. Ho fin da subito trattato con il massimo rispetto Donald Trump quando anni fa visitò Mosca. E’ un’assurdità totale pensare che negli anni avremmo raccolto delle informazioni compromettenti su chiunque. Io stesso sono stato un ufficiale dell’intelligence e so come vengono compilati i dossier. Stati Uniti e Russia sono democrazie e in quanto tali, tali situazioni dovrebbero essere chiarite in tribunale. Gli Stati Uniti lavorano da decenni con Israele, ma anche noi stiamo lavorando per la loro sicurezza. Siamo pronti ad estradare i criminali, ma anche gli Stati Uniti dovrebbero consentire a noi di interrogare quanti hanno commesso crimini contro la Federazione Russa. Non conosco la vicenda dei dodici agenti dei servizi segreti russi incriminati dal Dipartimento di Giustizia Usa a seguito delle indagini di Robert Mueller (“sforzo prolungato per hackerare le e-mail e le reti di computer dei democratici durante le elezioni del 2016”, dopo le accuse i democratici chiesero a Trump di cancellare il suo incontro con Putin). Tuttavia dovremmo essere guidati dai fatti: non c'è alcun dato che punti alla collusione. Il popolo americano aveva una propria opinione sui candidati alla presidenza, ma è naturale essere solidali con una persona che vuole portare cooperazione. Io facevo il tifo per Trump. Si, l’ho fatto”.

Helsinki, cosa ha detto Trump

“Avremmo dovuto avere questo incontro tanto tempo fa. Penso che siamo tutti da biasimare. Siamo stati sciocchi. Penso che gli Stati Uniti ora si siano fatti avanti insieme alla Russia. Entrambi abbiamo fatto degli errori. L'indagine del consigliere speciale Robert Mueller sull'interferenza russa nelle elezioni americane del 2016 ha avuto un impatto negativo sulle relazioni USA-Russia. Putin non è mai stato un avversario, ma un buon competitor: è una cosa buona, non cattiva. Dal mio punto di visto è un complimento. Putin mi ha ribadito l’estraneità della Russia per le presidenziali. L'indagine del consulente speciale è stato un disastro per il nostro paese. Dopo una crisi senza precedenti, le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono migliorate, lo credo davvero. Credo che la diplomazia con la Russia, anche se non politicamente popolare, sia necessaria. Niente sarebbe più facile che rifiutare di incontrarsi, rifiutare di impegnarsi, ma questo non porterebbe a niente. Il Presidente Putin è stato forte e potente nel negare ogni ingerenza russa per le presidenziali ed io gli credo (Trump ha di fatto smentito la sua stessa comunità di intelligence). Invece non capisco perché l’FBI non abbia mai preso il server di posta elettronica del Comitato nazionale democratico e le e-mail mancanti di Hillary Clinton. Perché non hanno preso il server? Me lo stavo chiedendo. Dov'è il server? Ho qui con me il presidente Putin che mi ha appena detto che la Russia non ha niente a che fare con la vicenda ed io non vedo alcun motivo perché avrebbe dovuto farlo. Voglio vedere il server. Cosa è successo ai server del signore pakistano che ha lavorato al DNC? Dove sono quei server? Mancano. Cosa è successo alle e-mail di Hillary Clinton? 33.000 e-mail sparite, sparite. Non c’è stata alcuna collusione russa, ho semplicemente battuto Hillary Clinton”.

Trump: “L'intelligence e la caccia alle streghe”

Trump ha smentito la sua comunità di intelligence sulle ingerenze russe durante le presidenziali del 2016. Il Presidente Usa nutre scarsa considerazione per analisti, spie e funzionari delle 17 agenzie dell’intelligence statunitense. Tale diffidenza nasce dalle errate valutazioni dei servizi segreti Usa, da sempre sottolineate da Trump, sulla guerra in Iraq. Trump ritiene che i medesimi errori siano stati commessi sulle conclusioni della possibile interferenza russa durante le presidenziali. National Intelligence, NSA, CIA e FBI secondo il Presidente Usa si sarebbero fatte trascinare in una caccia alle streghe senza senso. Per il senatore John McCain “la conferenza stampa è stata una delle più vergognose interpretazioni di un presidente americano".

“Il danno inflitto dall'ingenuità del presidente Trump, dall'egoismo, dalla falsa equivalenza e dalla simpatia per gli autocrati è difficile da calcolare. Ma è chiaro che il vertice di Helsinki è stato un tragico errore”.

L'ex direttore della CIA, John Brennan, ha affermato che “i commenti di Trump sono stati deludenti per un'offesa inoppugnabile”. Tuttavia la dichiarazione più forte arriva dal direttore della National Intelligence (il cui ufficio ha supervisionato la valutazione sull'intelligence russa), Dan Coats, costretto a rispondere al suo stesso comandante in capo.

“Siamo stati chiari nelle nostre valutazioni sull'ingerenza russa nelle elezioni del 2016 e sui loro continui e pervasivi sforzi per indebolire la nostra democrazia. Continueremo a fornire un'intelligence chiara e obiettiva a sostegno della nostra sicurezza nazionale”. Poche ore dopo la conclusione della conferenza stampa di Helsinki, il Dipartimento di Giustizia ha annunciato l'arresto di una donna russa accusata di aver tentato di influenzare la politica degli Stati Uniti a nome del governo russo attraverso i suoi collegamenti con la National Rifle Association.

Sarebbe opportuno ricordare che il governo degli Stati Uniti nega qualsiasi riconoscimento legale dell'annessione della Crimea alla Federazione Russa e continua a fornire missili anticarro all’Ucraina. Gli Stati Uniti continuano a ricostruire la propria posizione militare in Europa, in Polonia e negli Stati baltici per assicurare un deterrente credibile nei confronti della Russia. Sotto il tumulto delle dirompenti dichiarazioni di Trump in Europa, restano forti legami tra le forze armate, le agenzie di intelligence ed i gruppi della società civile su entrambe le sponde dell'Atlantico.

Il Presidente degli Stati Uniti non ha debolezze

Come ogni riunione di alto profilo, Trump è stato certamente sottoposto a brevi sessioni preparatorie con spunti da trattare.

Secondo il Wall Street Journal, la Casa Bianca aveva programmato per Trump “un approccio conflittuale” per la conferenza stampa di Helsinki. Trump ha quindi improvvisato ed in modo ossequioso. Durante il suo blitzkrieg in Europa, Trump ha lanciato moniti ed accuse feroci ai suoi alleati militari della Nato (che ad oggi continua ad esistere soltanto perché identifica la Russia come nemico principale per una obsoleta postura da guerra fredda). Il Presidente Donald Trump, colui che ha tentato di dividere l'alleanza transatlantica e insultato la tedesca Angela Merkel, è rimasto a Bruxelles.

In Finlandia Trump si è rivolto a Putin con spagnolesco rispetto, dimenticando che la Russia (insieme alla Cina) è inserita come principale nemico nella Strategia di Difesa Nazionale del Pentagono che lui stesso ha firmato ed approvato. In poche parole, ciò che è stato imbarazzante a Helsinki non è stato il contenuto delle dichiarazioni di Trump (le decisioni più importanti sarebbero state soggette al Congresso), ma la sua debolezza al fianco di Putin, l’incapacità di agire del Presidente degli Stati Uniti.

Trump, che custodisce gelosamente la sua immagine, si è dimostrato incapace di contestare ogni singola affermazione di Putin. Trump è salito su quel palco dando la colpa agli Stati Uniti per l’aggressione russa e difendendo i suoi interessi personali. Il Presidente Usa avrebbe dovuto sfruttare meglio quella vetrina, ritenendo la Russia responsabile per l'ingerenza del 2016 e lanciando un forte avvertimento in merito alle future elezioni. E queste posizioni potevano essere espresse con forza, rispetto, fermezza ed autorità invece di menzionare a più riprese la vittoria su Hillary Clinton. La fiducia di Trump nelle sue capacità diplomatiche da uomo d'affari per quella che lui stesso ha definito come "la parte più facile del suo tuor in Europa" ha sancito il disastro di Helsinki. L’atteggiamento di Trump sarà visto in Russia come un segno di debolezza e sarà sfruttato in vista del primo summit ufficiale. Una volta salito a bordo dell'Air Force One, Trump ha cercato di abbassare il tiro nei confronti della sua intelligence

"Come ho detto oggi e molte altre volte prima, ho una grande fiducia nella mia intelligence. Tuttavia riconosco anche che per costruire un futuro più luminoso, non possiamo concentrarci esclusivamente sul passato. Le due più grandi potenze nucleari del mondo devono andare d'accordo".

La leadership simbolica del Presidente degli Stati Uniti è una questione esistenziale. Trump non è più un uomo d'affari ma il leader del mondo libero. E il Presidente degli Stati Uniti non può schierarsi dalla parte del paese che, secondo la sua intelligence, lo ha attaccato. A Helsinki l'uomo Trump ha difeso se stesso: il Presidente degli Stati Uniti non si è mai visto

La Casa Bianca, ad oggi, non è stata in grado di spiegare la fiducia di Trump in Putin.

Yalta 2.0? No, un semplice incontro

Due leader che si incontrano faccia a faccia con l'obiettivo di invertire una relazione bilaterale a lungo inacidita. Trump rispetta Putin. Rispetta la sua forza. Atteggiamento totalmente antipodale rispetto a quello avuto pochi giorni fa con gli “alleati” della Nato. Come lui stesso ha affermato: “Non l’ho mai definito un avversario, ma un buon competitor e penso sia un complimento”. Helsinki non è stata per Putin una Yalta 2.0, ma ha ottenuto il rispetto dal leader degli Stati Uniti. La stima del leader di quel governo stesso che continua ad espellere funzionari russi, aumentare le sanzioni e vendere missili anticarro in Ucraina. E' opportuno ristabilire e sostenere il dialogo russo-americano su una serie di questioni relative al mantenimento della stabilità strategica. Quello che si è svolto all’interno del palazzo presidenziale finlandese è stato uno storico incontro in vista di un summit ufficiale. Resta da vedere se l'incontro produrrà risultati concreti. Gli eventi di ieri potrebbero avere riverberi politici e geopolitici significativi ed imprevedibili negli Stati Uniti ed in tutto il mondo.

Come Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump finirà sui testi di storia. Tra qualche anno una portaerei a propulsione nucleare porterà il suo nome secondo tradizione della US Navy. Trump finirà sui testi di storia anche per essere stato il primo Presidente americano della storia a criticare pubblicamente i propri servizi segreti e ad essere sostanzialmente d'accordo con un Presidente russo che è un ex agente del KGB.

Nessuno prima di ieri ha mai visto qualcosa di simile.

Commenti