Cronaca locale

Sberle e morsi ai bimbi: i gestori dell'asilo nido condannati a tre anni

Avevano provato a risarcire i genitori delle piccole vittime, offrendo un assegno dall'importo così esiguo da risultare irrisorio e da venire rispedito al mittente: così i vertici dell'asilo alla Bicocca vengono condannati senza attenuanti

Sberle e morsi ai bimbi: i gestori dell'asilo nido condannati a tre anni

Avevano provato a risarcire i genitori delle piccole vittime, offrendo un assegno dall'importo così esiguo da risultare irrisorio e da venire rispedito al mittente: così ieri i vertici dell'asilo nido alla Bicocca dove i bambini venivano maltrattati e prese a sberle vengono condannati senza attenuanti. Enrico Piroddi e sua moglie Milane Ceres, rispettivamente titolare e direttrice del nido «Baby World», vengono condannati rispettivamente a tre anni e a tre anni e quattro mesi per maltrattamento, abuso dei mezzi di correzione e sequestro di persona. Quest'ultima accusa era stata cancellata dal giudice per le indagini preliminari ma è stata ripristinata dalla Cassazione su ricorso della Procura: il fatto che i bambini fossero affidati all'asilo non esclude il reato di sequestro e anzi l'aggrava.

L'asilo di viale Sarca era stato aperto dalla coppia con il marchio di «Baby World», una catena di nidi privati in franchising, dopo che la coppia Piroddi-Ceres aveva superato un vaglio accurato, «erano persone assolutamente qualificate e in possesso di tutti i requisiti», avevano spiegato i manager della catena, dapprima increduli per le accuse alla coppia e poi indignati per quanto i filmati dei carabinieri dimostravano senza ombra di dubbio. Le telecamere piazzate all'interno della struttura avevano documentato a partire dall'aprile del 2016 una serie di episodi brutali, poi ammessi dalla stessa Ceres e spiegati come conseguenze di «un periodo di stress». In tutto, la Procura aveva contestato ai due coniugi e a due educatrici in servizio al «Baby World» venticinque episodi di maltrattamenti. Alla fine di luglio, Piroddi e la Ceres erano stati arrestati.

Delle due giovani maestre, una viene condannata a un anno e quattro mesi: alla sentenza scoppia in lacrime, secondo le risultanze del processo in effetti non avrebbe mai colpito i bambini, ma per il giudice è colpevole di non avere impedito i maltrattamenti. L'altra, una ragazza che al Baby World aveva trovato il primo impiego, viene assolta per non avere commesso il fatto.

Secondo il pm titolare dell'inchiesta, Gianfranco Gallo, i bambini oltre a essere percossi venivano anche legati con delle cinghie e costretti a stare al buio in una stanza come forma di punizione: al punto che nel tentativo di liberarsi uno dei piccoli si sarebbe ferito alle braccia. In tutto sono otto i bambini indicati dalla Procura come parti offese: nelle carte si parla di «morsi, strattoni, urla e pugni» di cui la Ceres si sarebbe resa personalmente responsabile e che Piroddi, pur essendo a conoscenza di quanto accadeva, non avrebbe fatto nulla per impedire.

I bambini venivano costretti con la forza a mangiare, e se si ostinavano a rifiutare il cibo venivano puniti severamente. I carabinieri della stazione di Greco, che dopo la denuncia di due ex educatrici avevano ottenuto di piazzare le telecamere nell'asilo, dovettero assistere a episodi di violenza sconcertante. Per questo si decise di intervenire d'urgenza, e i due principali indagati vennero arrestati in pieno orario scolastico, mentre si trovavano all'asilo. Col risultato che furono i carabinieri a dover rimanere a giocare con i bambini e a accudirli fino a quando non arrivarono i genitori a prelevarli.

Pochi mesi prima che scattasse l'inchiesta, il «Baby World» della Bicocca aveva ottenuto dal Comune di Milano l'accredito come nido convenzionato, sulla base soltanto delle carte fornite dai gestori.

Il nido ora è chiuso e difficilmente riaprirà mai.

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