Cronaca locale

Fondi per aprire negozi nei quartieri degradati. Incentivi per Niguarda

Comune e Sangalli avevano scelto la zona: "quartiere test" per il rilancio delle periferie

Fondi per aprire negozi nei quartieri degradati. Incentivi per Niguarda

Utilizzare Niguarda come «quartiere test» per il rilancio delle periferie. Concentrare lì eventi, misure di sicurezza, soluzioni per la mobilità sostenibile, aiuti fiscali per attirare nuove imprese commerciali e rendere ben visibile il riscatto di una zona che si è svuotata negli anni ed è considerata oggi poco appetibile (per non dire degradata). Era l'inizio di aprile quando il sindaco e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli insieme sul palco strinsero un patto su Niguarda quartiere-pilota. A tre mesi di distanza, qualcosa si muove. La giunta ha approvato ieri la delibera che mette a disposizione 1,4 milioni a favore di aspiranti imprese commerciali o di servizi che scelgono di insediarsi nelle aree decentrate, da Quarto Oggiaro da Lorenteggio a Bovisa, Barona, «con una particolare attenzione allo sviluppo di zona Niguarda».

Le risorse che saranno distribuite a breve attraverso il bando «Metter su bottega» derivano da fondi ministeriali. Sono previste due misure: la prima consiste in un finanziamento a fondo perduto fino al 25% della spesa complessiva e un finanziamento a tasso agevolato per l'altro 25% per un ammontare complessivo non superiore a 50mila euro, la seconda prevede un accesso facilitato al credito per il restante 50% della spesa grazie all'istituzione di un fondo di garanzia del Comune. Previsti punteggi aggiuntivi per le imprese artigianali, i progetti proposti da donne e la collocazione dell'attività a Niguarda. Il bando sarà pubblicato nelle prossime settimane e resterà aperto 3 mesi. «Grazie a queste risorse vogliamo contribuire a creare un tessuto commerciale e artigianale capace di animare e rendere più attrattive le zone decentrate» conferma l'assessore Cristina Tajani. Sala calcola che i fondi potranno sostenere «una sessantina di piccole imprese». E il segretario generale di Confcommercio Marco Barbieri sottolinea che «è importante la scelta di portare avanti il progetto Niguarda, un passo iniziale dell'idea di concentrare gli sforzi su un'area test per verificare l'efficacia di più azioni da parte di soggetti privati e istituzionali». Mirko Mazzali, delegato per le Periferie, e l'assessore Tajani hanno organizzato per giovedì prossimo alle 18.30 al Teatro della Cooperativa di via Hermada un incontro con le associazioni e i cittadini per «individuare modalità e azioni di rigenerazione che portino a trasformare il quartiere Niguarda». Nei giorni scorsi sono state sgomberate le «Case rosse» di via Cherasco, un altro segnale.

Qualche numero. Secondo i dati raccolti dalla Camera di Commercio di Milano, Monza e Brianza sono 9mila, di cui circa 1.800 nelle periferie (il venti per cento del totale), le nuove imprese iscritte nel registro da gennaio a metà luglio.

E tra le imprese commerciali già attive, il 21 per cento del totale - 44mila su 206mila - hanno un codice di avviamento lontano dal centro.

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