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Spagna, i popolari scelgono Pablo Casado per sostituire Mariano Rajoy

Il trentasettenne Casado, definito dalla stampa di sinistra ultra-cattolico, ha promesso un rinnovamento generazionale del partito e si oppone radicalmente all’ideologia gender

Spagna, i popolari scelgono Pablo Casado per sostituire Mariano Rajoy

Il Partito popolare spagnolo ha scelto Pablo Casado per sostituire Mariano Rajoy, dopo che l'ex primo ministro è stato estromesso dal governo a causa di un voto di sfiducia lo scorso giugno.

Casado, ottenendo 1.701 voti dai parlamentari e dagli altri membri senior dei popolari riunitisi per il diciannovesimo congresso del partito, si è aggiudicato il ballottaggio interno battendo la sfidante Soraya Saenz de Santamaria (fermatasi a 1.250 voti), la quarantasettenne che per sei anni era stata la vice di Rajoy e che si era presentata al ballottaggio definendosi come l'unica candidata in grado di battere il socialista Pedro Sanchez per le elezioni del 2020.

Ha vinto, invece, il trentasettenne Casado, definito dalla stampa di sinistra ultra-cattolico, che ha promesso un rinnovamento generazionale del partito. Certe sue prese di posizione fanno pensare ad una virata più decisa verso il centro destra del partito cattolico.

Nativo di Palencia, avvocato, tra il 2009 e il 2012 Casado è stato direttore del gabinetto dell'ex presidente del governo José María Aznar e nel 2011 era stato eletto deputato, poi riconfermato nella legislatura seguente.

Nel programma di governo proposto ai popolari Casado ha fissati i suoi paletti su pochi punti: diminuzione delle tasse con protezione della libertà individuale ed economica, difesa dell'unità della Spagna dagli attacchi indipendentisti sia della Catalogna che dei Paesi Baschi e della Navarra, rilancio della sicurezza specialmente della lotta al terrorismo, difesa della famiglia e della vita con l'opposizione radicale all’ideologia gender.

Casado si è espresso contro la depenalizzazione dell'eutanasia promossa dall'attuale governo socialista e per la diminuzione delle tasse aziendali per far aumentare la competitività.

Adesso dovrà rianimare un partito che ha perso milioni di voti negli ultimi anni e lo vuole fare coinvolgendo gli elettori città per città e rilanciando l’europeismo del paese iberico.

"Se c'è l'isolazionismo, se esiste il protezionismo, la Spagna deve tornare a essere una parte centrale dell'Unione europea".

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