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Il capo staff di Toninelli adesso guadagna il triplo

La carriera di Marzulli, da ricercatore universitario a responsabile della segreteria delle Infrastrutture

Il capo staff di Toninelli adesso guadagna il triplo

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli «premia» un ex consulente parlamentare del M5s. Il 14 giugno 2018, due settimane dopo il giuramento al Quirinale, il ministro grillino ha affidato l'incarico di responsabile della segreteria a Gaetano Marzulli che dal 2015 è un collaboratore parlamentare del gruppo pentastellato in Senato e alla Camera dei Deputati. Originario di Bari, Marzulli, laureato in Scienze Giuridiche, avrà sia l'incarico di segretario particolare che di responsabile della segreteria al dicastero dei Trasporti. Non c'è infatti la distinzione tra le due poltrone.

A differenza della collega, Assunta Montanino, assunta dal vicepremier Luigi di Maio al Mise e al ministero del Lavoro, Toninelli ha imposto al proprio assistente di pubblicare subito il curriculum. Prima di essere folgorato lungo la strada del grillismo, Marzulli aveva intrapreso la carriera universitaria nella propria città, Bari. Nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università «Aldo Moro», il segretario particolare del ministro delle Infrastrutture ha svolto un dottorato di ricerca, dal 2008 al 2011, e poi è stato cultore della materia di diritto dal 2012 al 2014: un'esperienza sicuramente formativa ma che ha lasciato un brutto ricordo. Nel 2015 il nome del segretario particolare del ministro Toninelli spunta in un'inchiesta della Procura di Bari su uno scandalo all'interno dell'Università.

I pubblici ministeri baresi, Renato Nitti e Luciana Silvestris, accendono i riflettori sul presunto utilizzo privato dei fondi pubblici (Prin) destinati agli Atenei. Al centro dell'inchiesta finisce la professoressa Marina Calamo Specchia, all'epoca dei fatti docente ordinario di Diritto pubblico comparato a Giurisprudenza, che viene indagata per peculato, falso, abuso d'ufficio e truffa. Tra gli indagati, oltre alla docente e al marito, c'è anche il nome del segretario di Toninelli e di altri ricercatori universitari. L'inchiesta ha dato vita a un processo che è ancora in corso mentre la posizione di Marzulli è stata stralciata già in fase di indagine preliminare. Solo un incidente di percorso, dunque, nella carriera di un avvocato dalla condotta limpida e specchiata. Accantonato il sogno di diventare professore universitario, Marzulli si è dedicato all'attività parlamentare come consulente dei grillini a Palazzo Madama e alla commissione Affari costituzionali della Camera.

Prima del balzo di carriera con la chiamata nello staff di Toninelli. Con l'approdo al ministero guadagnerà almeno il triplo dei suoi ex colleghi ricercatori universitari. Il compenso è chiarito nell'atto di nomina e oscillerà tra i 60 e gli 80mila euro l'anno, agganciandosi ai parametri fissati nell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica n. 212 del 2008. C'è però un giallo sul compenso: Marzulli avrà - come è spiegato nell'atto di nomina - in attesa del decreto ufficiale il trattamento economico previsto per il Capo della segreteria del ministro delle infrastrutture. Ai tempi del governo Gentiloni e Renzi, Umberto Spadoni, capo della segreteria del ministro Graziano Delrio percepiva un compenso di 110.917,34 l'anno. Il successore Marzulli guadagnerà un po' meno.

Ma sicuramente avrà uno stile di vita più agiato rispetto ai tempi in cui trascorreva le giornate con gli studenti all'Università.

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