Economia

Pechino a Trump: "Non manipoliamo le valute"

Domani Juncker a Washington. E la Casa Bianca diventa una vetrina del Made in America

Pechino a Trump: "Non manipoliamo le valute"

«La Cina non sostiene le sue esportazioni attraverso svalutazioni competitive», ha detto ieri il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang. Il Dragone ribatte alle accuse lanciate dal presidente Usa, Donald Trump, secondo cui Pechino avrebbe manipolato la sua moneta e assicura di non temere la minaccia di dazi proibitivi su tutte le esportazioni verso gli Stati Uniti. «Il tasso di cambio è determinato dall'offerta e dalla domanda nel mercato, a volte scende e talvolta sale, fluttua in entrambe le direzioni», ha aggiunto il portavoce del governo.

La banca centrale della Cina, infatti, stabilisce quotidianamente il tasso centrale dello yuan rispetto al dollaro, che può oscillare del 2% in meno o in più rispetto ad un tasso fisso. La valuta cinese ha perso l'8% del suo valore rispetto al biglietto verde da aprile. Trump ha accusato la Cina, ma anche l'Unione europea, di svalutare artificialmente la propria valuta a vantaggio dell'export. Trump ha anche minacciato la Cina di imporre dazi punitivi su 500 miliardi di dollari di importazioni, che sono praticamente la totalità dell'import. «Minacce e intimidazioni non funzioneranno mai con il popolo cinese», ha tuonato Geng, accusando gli Stati Uniti di «tentare in tutti i modi di provocare una guerra commerciale».

Nel frattempo, sale l'attesa per l'incontro di domani tra il presidente americano e quello della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, a Washington: quest'ultimo farà pressing sul leader Usa affinchè eviti di introdurre dazi fino al 25% sulle auto e la componentistica Ue in arrivo su suolo americano. Il dipartimento statunitense del Commercio sta valutando se le vetture importate negli Usa rappresentino una minaccia alla sicurezza nazionale statunitense (come lo sono - per la Casa Bianca - l'acciaio e l'alluminio stranieri).

Nel pieno delle tensioni commerciali, il presidente americano Trump ha, intanto, voluto mettere in mostra prodotti realizzati nella prima economia al mondo all'insegna del suo motto «America First». Ieri ha ospitato alla Casa Bianca un evento soprannominato «Made in America Product Showcase».

L'appuntamento è stato pensato per mettere in mostra vari articoli, dagli stivali da cowboy a un F-35 della Lockheed Martin, passando per un esemplare del pickup truck F-150 di Ford, le stecche di carne secca, i fornelli da cucina di altissima gamma a marchio Viking Range e molti altri articoli realizzati nei vari Stati americani.

Oltre al jet F-35, Lockheed Martin esibirà anche la navicella spaziale Orion, considerata dal gruppo produttore «la pietra miliare delle missioni future della Nasa sulla Luna, su Marte e oltre».

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