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Pubblicato il Rapporto Aci-Istat: aumentano i morti sulle strade italiane

Nel 2017 sulle strade italiane sono diminuiti gli incidenti ma è aumentato il numero dei morti

Pubblicato il Rapporto Aci-Istat: aumentano i morti sulle strade italiane

Nel 2017 sulle strade italiane sono aumentate le vittime a fronte di una diminuzione dei sinistri rispetto all’anno precedente, con le forze dell’ordine intente a controllare i limiti di velocità, il rispetto della segnaletica e l’uso improprio degli apparecchi elettronici nonostante, per quest’ultimo reato, si registri un evidente calo di contravvenzioni. È la sintesi del Rapporto annuale Aci-Istat sugli incidenti stradali pubblicato il 23 luglio.

In riferimento al 2016 si è osservato un aumento di veicoli (leggeri e pesanti) che transitano per le strade italiane e, in osservanza di ciò, la diminuzione di incidenti dello 0.5% è ragguardevole; purtroppo però si è avuto un aumentato dei morti del quasi 3% per un triste totale di 3.378 persone decedute. Nel 2017 si è osservata una diminuzione di vittime e feriti nei centri urbani ma un aumento significativo dei morti in autostrada (+8%) e sulle strade extraurbane (+4.5%).

Gli incidenti mortali hanno riguardato in modo particolare i cosiddetti utenti deboli della strada: pedoni (+5,3%) e motociclisti (+11,9%), mentre sono diminuiti tra i ciclomotoristi e i ciclisti, e risultano pressoché stabili gli automobilisti deceduti; la fascia d’età con il più alto numero di vittime, quasi il 20%, è quella compresa tra i 20 e i 29 anni, con i bambini (0-14 anni) deceduti che sono stati complessivamente 43, sei in meno dall’anno precedente, ma comunque lontano dall’obiettivo “vision zero” stabilito dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020.

Come tristemente ci si aspetterebbe il rischio di rimanere coinvolti in un incidente stradale risulta più elevato per i giovani fino ai 25 anni di età e per gli anziani dai 70 anni (segno che si devono rivedere i corsi di guida e il rinnovo delle patenti); così come viaggiare in condizione metereologiche avverse o di notte, con quasi il 30% degli incidenti che si è verificato tra il tramonto e l’alba nonostante la diminuzione di veicoli per le strade. Si nota inoltre sul rapporto che il mese in cui si sono registrati più incidenti gravi (2,3 morti ogni 100 incidenti) è stato agosto 2017.

Tra le cause principali si trovano: distrazione (cellulare in primis), mancato rispetto della precedenza o dei semafori, velocità troppo elevata, mancata distanza di sicurezza e comportamento scorretto del pedone (con le sanzioni diminuite del 12% e ferme a poco più di 3.000 in tutta Italia). È interessante osservare che sulle strade urbane la prima causa è il mancato rispetto della precedenza o dei semafori (17.1%) e la seconda è la guida distratta (14.6%); si nota come entrambe le cause, emerse dai verbali redatti dalle forze dell’ordine e salvo alcune eccezioni di chi decide arbitrariamente il colore della lanterna semaforica, dipendano fortemente dalla seconda, ovvero dalla distrazione.

Alla luce di questo fa riflettere la diminuzione, pari all’8%, delle sanzioni relative all’uso improprio dei telefoni cellulari (145.815 complessive) a fronte dell’aumento delle contravvenzioni per il superamento dei limiti di velocità (+6.9%) per un totale di quasi tre milioni.

Gli obiettivi prefissati per il 2020 sono ben lungi dall’essere ottenuti e l’aumento di morti rispetto al 2016 deve essere un monito per gli organi competenti.

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