Cronaca locale

Allarme nel Milanese: terza vittima della legionella

Morta un'anziana: è la terza vittima in 48 ore. La zona colpita è la stessa del 2014. La Regione attiva una task force

Allarme nel Milanese: terza vittima della legionella

Adesso nel Milanese è allarme legionella. Questa mattina è, infatti, salito a tre il bilancio delle persone uccise dal batterio che sta dilagando a Bresso, paese di oltre 26mila abitanti alle porte del capoluogo lombardo. Dopo i due anziani deceduti nei giorni scorsi, una 84enne, che era stata ricoverata d'urgenza all'ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, è morta per le complicanze dopo aver contratto il batterio. E adesso scattano controlli a tappeto in tutta l'area che si estende per almeno un chilometro.

"È una situazione complicata che ci sta impegnando molto". L'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha subito attivato una task force dedicata all'emergenza. "La legionella è un batterio non trasmissibile - ricorda Gallera - è presente nelle tubature dell'acqua e non si prende bevendo ma attraverso le vie respiratorie". Da qui il consiglio di "far scorrere l'acqua quando si apre il rubinetto e di aprire la finestra" per far uscire il vapore. Dal momento che le prime analisi hanno escluso una qualsiasi contaminazione dell'acquedotto, sotto osservazione sono stati messi i sistemi per l'irrigazione delle piante in luoghi pubblici e privati. Intanto, per i condomini è stata prevista una sanificazione degli impianti idrici. "Il bilancio cambia ogni ora", ammette Giorgio Ciconali, direttore del Servizio sanità pubblica dell'Ats Città metropolitana di Milano che prosegue le indagini per chiarire la fonte delle infezioni. Al momento i decessi sono tre mentre i casi segnalati sono ben diciotto. La stagione calda non aiuta, in particolar modo per gli anziani che, in questo periodo dell'anno, possono essere più fragili.

Adesso le autorità sanitarie stanno estendendo i prelievi a eventuali punti di interesse, luoghi in cui viene spruzzata o nebulizzata acqua: si va dalle fontane (peraltro chiuse a scopo precauzionale dal sindaco, dopo le segnalazioni dei contagi) alle piscine. Per quanto riguarda i primi campioni prelevati, gli esperti si aspettano di avere dati dall'analisi alla fine di questa settimana. Ma serviranno almeno una decina di giorni per ottenere i risultati definitivi dei test. Il materiale raccolto con i campionamenti dovrà, infatti, essere "seminato" sulle piastre da laboratorio dove si coltivano eventuali batteri presenti. "Tante più colonie ci sono - spiegano dall'Ats - tanto più la contaminazione risulta importante". Se è presente un grossa carica batterica la si vede crescere anche prima.

"Non c'è un'emergenza legionella, che è un batterio non debellabile, ma faremo le opportune verifiche del caso", assicura il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano che, nelle prossime ore, aprirà un fascicolo d'indagine sulle morte delle tre persone. A essere colpita è la stessa area infestata nel 2014.

Già allora la Procura aveva avviato un'inchiesta chiudendola però con una inchiesta di archiviazione perché non erano emerse responsabilità.

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