Cronaca locale

Stretta sul porto d'armi e un parco a Basaglia

Una stretta alle concessioni di porto d'armi ad uso sportivo. A chiederlo con una mozione approvata ieri da 27 consiglieri comunali e appoggiata dall'assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo è stato il Pd Rosario Pantaleo

Stretta sul porto d'armi e un parco a Basaglia

Una stretta alle concessioni di porto d'armi ad uso sportivo. A chiederlo con una mozione approvata ieri da 27 consiglieri comunali e appoggiata dall'assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo è stato il Pd Rosario Pantaleo. Nel testo fa presente che dal 2013 al 2017 nel Paese le licenze connesse all'uso sportivo sono passate da 397.751 a 563.415 mentre i tesserati alla federazione di tiro a segno e tiro a volo sono 94mila, «Contemporaneamente» i permessi di porto d'armi ad uso personale «sono passati inspiegabilmente da 21.200 a 18.123». Questa enorme differenza (469.415 unità) rende oggettiva e preoccupante la domanda circa il reale utilizzo delle armi acquistate a fronte della licenza di uso sportivo». Il Pd fa riferimento anche ai «recenti fatti di cronaca avvenuti, con armi regolarmente detenute per uso sportivo, a Macerata e Firenze che hanno portato a ferimenti plurimi e ad un omicidio». Il Consiglio chiede quindi al governo di «rivedere rapidamente la normativa sulla concessione del porto d'armi e predisporre criteri più stringenti in modo che i detentori siano effettivamente tesserati e si presentino almeno una volta ogni tre mesi al poligono più prossimo alla propria abitazione, siano sottoposti ogni anni a una visita fiscale». La mozione era depositata da due mesi ma suona come una provocazione al leader della Lega Matteo Salvini e rafforzare il diritto alla legittima difesa. La Scavuzzo ribadisce che il Comune non ha competenze ma «sono 6 anni quelli che devono passare tra una visita e l'altra, potrebbe essere uno stimolo ad alzare i controlli».

Passa anche l'odg con cui Anita Pirovano (Milano Progressista) chiede un'intitolazione entro il 2018 a Franco Basaglia a 40 anni dalla legge 180 che portò alla chiusura dei manicomi (anche questa contestata di recente da Salvini), ha suggerito il parco di Citylife.

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