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Thomas giallo per caso Froome gli dà l'eredità sul podio dell'orgoglio

Il britannico si riscatta nella crono e chiude 3° Ma è il Tour del gregario, che piange di gioia

Thomas giallo per caso Froome gli dà l'eredità sul podio dell'orgoglio

Espelette Il SignorG piange lacrime piene d'amore. Il SignorG è un signor gregario, che da brutto anatroccolo, si è fatto cigno. A 32 anni suonati vince il Tour de France, lui che in carriera non era mai riuscito a concludere una volta che una un Grande Giro nella top ten.

Brinderà a «barbera e champagne», perché il SignorG ama sì la birra come tutti i gallesi, ma ama moltissimo anche i nostri vini e apprezza anche quelli d'Oltralpe. «L'importante però è arrivare a Parigi, per godersi la festa dice tra i singhiozzi la maglia gialla -. Non ci possono ancora credere, sto vivendo un'emozione difficilmente descrivibile. Ho la testa che mi gira e il cuore colmo di felicità. Il giorno più bello della mia vita? Dopo il matrimonio con mia moglie (Sara Elen, ndr) sì, questo è il giorno più bello».

Il signorG ha gli occhi lucidi e la voce tremula. Cerca di spiegare la vibrante emozione di una vittoria che fino a tre settimane fa era semplicemente impensabile. «Se me l'avessero detto solo per scherzo, mi sarei messo a ridere dice il gallese che non la finisce di accarezzare la maglia -. Io sono partito dalla Vandea con la solita mission, che era poi quella di aiutare Chris (Froome, ndr). Ad un verto punto però la situazione si è messa in un certo modo. A la Rosiere ho vinto e ho messo la maglia gialla. Da quel momento ho cominciato solo a pensare giorno per giorno, pensando solo al domani, senza pormi limiti. La squadra è stata fantastica, Chris di più. Solo oggi, tagliata la linea del traguardo, mi sono reso conto d'improvviso di aver vinto».

Thomas dopo Wiggins: un altro miracolo targato Sky. A parte la parentesi Nibali 2014, il solito film dal 2012. Dopo Bradley Wiggins, Geraint Thomas: due assi della pista. Gallese di Cardiff, 32 anni, nel suo palmares ci sono due ori olimpici e tre mondiali, oltre a due argenti iridati.

Questo per la storia. Per la cronaca la crono ieri ha sorriso felice all'olandese Tom Dumoulin, che ha preceduto di 1 Chris Froome, il quale, a sua volta, ha vinto la personale corsa al podio con Primoz Roglic, che l'aveva momentaneamente buttato giù dal podio per un giorno. Ieri non c'è stata storia tra i due e lo sloveno campione di salto con gli sci - ha dovuto fare un altro salto: giù da podio.

«Mi chiedete se è l'emozione più grande della mia vita? Mi basta dirvi che l'ultima volta che ho pianto era due anni fa, quando mi sono sposato». A proposito di moglie: al traguardo ha trovato l'abbraccio di Sara, da cui si fa sempre tagliare i capelli prima di un Grande Giro, e che contrariamente a quanto gli aveva promesso (sono scaramantici anche i gallesi, ndr) si è presentata a sorpresa a Espelette. «Non sapevo sarebbe venuta, si è convinta che mi porta sfortuna perché un paio di volte è venuta a trovarmi al Giro e al Tour nei giorni di riposo, dopo i quali sono caduto. Trovarla ad aspettarmi è stato ancora più bello», ha confidato la maglia gialla.

E la nostra Italia? Tornato a casa Vincenzo Nibali, le nostre ambizioni sono svanite come neve al sole. Basta dire che quando il siciliano è caduto era 4° in classifica, e dava segnali importanti di condizione.

Nelle ultime sette edizioni, lo Squalo era stato l'unico ad interrompere la dittatura Sky: vorrà pur dire qualcosa? E se tutto questo ha un senso, non ci consola neanche un po'.

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