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Segretario del ministro Costa resta numero uno della Lipu

Il "raddoppio delle poltrone" è lo sport più in voga tra i grillini. Non fa eccezione l'ex portaborse di Pecoraro

Segretario del ministro Costa resta numero uno della Lipu

Il legame territoriale è sacrosanto nella scelta dei ruoli strategici nei ministeri del governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte. Il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, napoletano ed ex responsabile della polizia provinciale, ha nominato a capo della segreteria un altro partenopeo: Fulvio Mamone Capria, un esperto di uccelli e poltrone. Il braccio destro del ministro Costa è una vecchia conoscenza del mondo ambientalista di Napoli, avendo ricoperto, nell'era dell'ex leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, sia l'incarico di responsabile Agricoltura del movimento ambientalista che di capo di gabinetto del ministero delle Politiche agricole quando alla guida c'era Pecoraro Scanio. Mamone Capria, il giorno in cui ha ricevuto la chiamata per guidare la segreteria del ministro Costa, occupava la poltrona di presidente della Lipu, (Lega italiana protezione uccelli): una poltrona che il nuovo capo della segreteria del ministro dell'Ambiente non ha mollato. E che non intende mollare. I doppi incarichi non rappresentano più un privilegio da abbattere per il M5S di governo: tutti i ministri mantengono sia la poltrona nell'esecutivo che di parlamentare. La nomina di Mamone Capria a capo della segreteria del ministro Costa è stata ufficializzata il 6 giugno; il 17 luglio, il braccio destro del ministro firmava ancora comunicati a nome della Lipu, complimentandosi per un'operazione dei carabinieri contro il bracconaggio. Sul sito istituzionale della Lipu, il nome di Momone Capria figura ancora alla voce «presidente» dell'associazione, alla quale i soci versano una quota di 25 euro l'anno. L'ex fedelissimo di Pecoraro Scanio conserverà, dunque, le due poltrone: presidente Lipu e capo della segreteria del ministro Costa. Le associazioni dei cacciatori hanno sollevato il problema del doppio incarico, ma Mamone Capria di lasciare la sedia non ne vuole sapere. Niente dimissioni. «Continuerò ad essere Presidente della Lipu perché non c'è incompatibilità rispetto alla nomina dirigenziale (tecnica), nonostante le critiche di una parte del mondo venatorio che, comunque, ringrazio per la maestosa celebrazione che mi stanno dedicando sui loro strumenti social e blog vari», ha precisato il segretario del ministro.

Avrà un ruolo tecnico al fianco del ministro Costa ma certamente la scelta fiduciaria ha una ragione anche politica. Certo, qualche problema potrà sorgere quando il ministero dovrà adottare decisioni che interessano l'eterno conflitto tra associazioni animaliste e cacciatori. Un capo della segreteria che è anche presidente della Lipu non sarà il massimo dell'imparzialità. Perchè si sa da quale parte della barricata sia schierato. Ma al momento Mamone Capria resta saldo sulla poltrona. Arricchendo il proprio curriculum con un altro incarico pubblico. La carriera del capo della segreteria del ministro Costa è stata segnata da ruoli di vertice nelle pubbliche amministrazioni. Da sempre legato al partito dei Verdi, Mamone Capria è stato assessore provinciale di Napoli e poi successivamente consulente del gruppo parlamentare del Sole che Ride. Esclusa la parentesi al fianco dell'ex ministro Pecoraro Scanio, il fidatissimo segretario di Costa è stato anche componente del Consiglio direttivo dell'Ente nazionale Parco d'Abruzzo, Molise e Lazio, membro dell'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e ai vertici dell'Istituto di Servizi per il Mercato alimentare di Roma. Un «collezionista» di poltrone, l'ex braccio destro di Pecoraro Scanio, che ora potrà aggiungere un'altra stella alla propria carriera. Con l'incarico di responsabile della segreteria del ministero dell'Ambiente, che segna il rientro nelle stanze del potere romano, Mamone Capria intascherà un compenso annuo di 72 mila euro lordi.

Un lavoro ben retribuito, insomma, che potrebbe spingerlo a mollare la doppia poltrona.

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