Cronaca locale

Sala punta i piedi, ma avrà Villaggio e due palazzetti

Il sindaco si sfila dalla gestione e attacca. Nel dossier 141 milioni di opere a Milano

Sala punta i piedi, ma avrà Villaggio e due palazzetti

«Quando i Giochi si fanno duri, i duri iniziano a giocare» è la battuta che circolava ieri a Palazzo Marino quando il sindaco ha sganciato una bomba mezz'ora prima che iniziasse la giunta del Coni. «Con rammarico - scrive Beppe Sala nella lettera indirizzata al presidente Giovanni Malagò - constato che nella scelta della candidatura per i Giochi Olimpici e Paralimpici 2026 le ragioni della politica stanno prevalendo su quelle sportive e territoriali».

Quando anche la sindaca M5S di Torino martedì sera ha detto sì ai «Giochi delle Alpi» con Milano e Cortina, Sala aveva ribadito la necessità di indicare Milano città capofila, niente mostro a tre teste («serve una governance chiara»). E con la lettera si è sfilato: «Per spirito di servizio al Paese Milano conferma la disponibilità ove richieste solo come sede di gare o eventi» perchè «stante le attuali condizioni non ritiene praticabile una sua partecipazione alla governance del 2026. Qualora la nostra posizione non sia ritenuta accettabile accoglieremo di buon grado la decisione del Coni e faremo il tifo per la candidatura italiana selezionata». Una mossa che agita le acque ma non cambia la linea del Comitato olimpico nazionale: la giunta in mattinata vota all'unanimità la candidatura congiunta di Cortina, Milano e Torino e nel pomeriggio il Consiglio approva la delibera con un solo astenuto. Sala non molla e twitta: «La delibera del Coni non è un progetto e quindi non è giudicabile. Chiarezza non c'era ieri e chiarezza non c'è nemmeno oggi».

Malagò ribatte: «Non rispondo alle polemiche ma personalmente il dossier che oggi è stato consegnato mi sembra estremamente chiaro». Qualche minuto dopo l'ok il sito del Coni pubblica la «Proposta della Commissione di valutazione per la candidatura dell'Italia», 18 paginette che disegnano nel dettaglio la mappa dei Giochi ripartiti tra le città. E il sindaco ritwitta: «Piccola precisazione per il presidente Malagò: il chiarissimo dossier è stato approvato dal Coni senza che Milano, e presumo le altre città, l'avessero a disposizione». Nel match - o in quella che sembra una puntata di «Scherzi a parte» - si infila il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti che tra Sala e la Appendino che ha aderito con forti dubbi e una maggioranza spaccata chiarisce che «il governo si riserva di valutare» la proposta del Coni ma «sosterrà la candidatura se le città interessate rinunciano a una parte significativa di ambizioni, non può essere un progetto figlio di nessuno. La settimana prossima vorrei incontrare i sindaci o non vale la pena coltivare situazioni in fase di aborto». E il tridente scatena una polemica tra i partiti. «I 5 Stelle confermano inadeguatezza e miopia e la Lega dopo aver cancellato il Nord dal nome lo elimina anche dalle sue priorità» afferma il segretario Pd Pietro Bussolati. Il deputato e capogruppo leghista Alessandro Morelli contesta l'atteggiamento «da Maria Antonietta di Sala, grave errore fare un passo indietro». Sala ribatte: «Morelli smemorato, ha votato anche lui per Milano capofila».

Il dossier provvisorio è un gioco a incastri che cerca di accontentare tutti. E la Lombardia incasserebbe due terzi del budget (227 milioni su 376). Si legge che tutte le sedi ricadono nella categoria delle strutture esistenti o da ammodernare «unica eccezione, giustificata dalla necessità di rafforzare l'eredità sportiva di Milano a oltre 30 anni dal crollo del Palazzetto dello Sport nel 1985, sarà la realizzazione da parte di privati di un nuovo impianto» per «le principali manifestazioni sportive» e in grado di «consolidare la città come hub di eccellenza sportiva a livello internazionale». Si tratta del «PalaItalia» da 18mila posti a Santa Giulia, i privati avrebbero un contributo di 11 milioni per realizzare la pista di Short Track e Figure Skating. Previsto un contributo pubblico da 100 milioni per il Villaggio Olimpico da 992 posti all'ex scalo Romana (diventerà campus studenti), 6 milioni per riadattare il Palalido alle gare di curling, 16 milioni per ospitare l'hockey sul ghiaccio femminile al Palasharp, 8 milioni per il media center a Rho Fiera. In piazza Duomo ci sarà la «Medal Plaza» da 20mila posti, cerimonia di apertura presumibilmente allo stadio di San Siro (nessun accenno per ora nel dossier). ori dai «Giochi» il Forum di Assago. Restando in Lombardia: previsti biathlon (e 12 milioni) in Valdidentro, sci nordico (12 milioni) a Santa Caterina di Valfurva o altra località, snowboard a Bormio (4,5 milioni), freestyle a Livigno (4,5 milioni).

All'ex ospedale di Sondalo il secondo villaggio olimpico (38 milioni).

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