Politica

Filippine, una bimba romana uccisa dalla medusa killer

Fatale contatto con la cubomedusa. Shock immediato Ma è polemica per i soccorsi giunti solo 40 minuti dopo

Jacopo Granzotto

Dramma nelle Filippine. Gaia Trimarchi, bimba romana di sette anni è morta dopo essere venuta a contatto con la velenosissima medusa «Jellyfish» durante un bagno in mare. Il fatto è accaduto lo scorso 26 luglio.

La bambina, che ha il papà italiano, si trovava in gita nell'isola di Sabitang Laya assieme alla madre filippina, uno zio, l'allenatore di nuoto e un cugino, e stava raccogliendo conchiglie in un tratto di mare non lontano dal bagnasciuga quando si è messa a gridare per il dolore. «Ho visto la parte superiore della gamba diventare viola», racconta la madre, Romanita Cabanlong. È stata necessaria mezz'ora di navigazione per trasportare Gaia fino all'isola più grande di Caramoan e poi altri dieci minuti per arrivare in ospedale. Troppo tempo. Qui Gaia è stata dichiarata morta per reazione allergica.

A pungere mortalmente Gaia è stata una «Cubomedusa» o «Jellyfish», meglio nota in Italia come «Vespa di mare», la medusa più velenosa al mondo. Un altro bambino di 6 anni era morto nelle stesse acque una settimana prima. Questo animale possiede 60 tentacoli, ognuno dei quali composto da mezzo milione di terminazioni velenose. Dardi pieni di veleno ad azione immediata che possono causare arresti cardiovascolari in pochi minuti. Il dolore causato dalla puntura stessa è incredibilmente intenso e può causare la morte anche prima che il veleno faccia effetto».

«Si tratta di organismi marini che possono provocare uno shock anafilattico, il paziente andrebbe trattato rapidamente con adrenalina» - spiega all'Adnkronos Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell'emergenza de Bambino Gesù di Roma-. Un fatto tragico, che colpisce. Bisogna anche dire però che per fortuna queste specie pericolosissime fino ad ora non sono state segnalate nei nostri mari. Diverso è il caso australiano, dove si sono registrate nel corso degli anni diverse vittime, tanto che sulle spiagge ci sono cartelli che segnalano il pericolo - aggiunge il pediatra -. Fra le reazioni alle meduse dei nostri mari non sono segnalati casi di mortalità, ma certo l'incontro può essere doloroso».

Come procedere in caso di puntura? «La prima cosa da fare è utilizzare una carta di credito o un coltellino per raschiare via le particelle caustiche rimaste sulla pelle - raccomanda Reale -. Poi è bene lavare accuratamente la parte con acqua dolce o salata. Inutile, invece, l'uso di sabbia calda o di ammoniaca. La sostanza più efficace per le punture di meduse è il cloruro d'alluminio al 5%: ha infatti una doppia azione, vasocostrittrice e antidolorifica. Dunque dopo un contatto ravvicinato un gel al cloruro d'alluminio aiuterà a superare il dolore», conclude.

La «Jellyfish» è lo stesso tipo di medusa che colpì l'attrice filippina Anne Curtis nell'aprile 2014 mentre era sul set del film «Dyesebel» a Batangas.

Commenti