Cronaca locale

Match tra Sesto e Milano sui divieti antismog: "Pendolari danneggiati"

Di Stefano chiede a Sala di fermare la misura. La replica: lui non brilla per collaborazione

Match tra Sesto e Milano sui divieti antismog: "Pendolari danneggiati"

«Sono assolutamente contrario, questa scelta iniqua e inefficace penalizzerà l'hinterland». Il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, contesta la nuova «Area B» approvata due giorni fa dalla giunta Sala. La corona di telecamere antismog (una dozzina in partenza, 186 a regime) per multare chi entra nella ztl con auto a benzina euro 0, diesel euro 0,1,2,3, ciclomotori e motoveicoli euro 0 ed euro 1 a due tempi. Il divieto scatterà il 21 gennaio e sarà in vigore dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30 (esclusi i festivi) e dal primo ottobre 2019 sarà esteso anche ai diesel Euro 4. Il Comune concederà un bonus di 50 ingressi liberi ai milanesi e anche ai non residenti, una misura insufficiente secondo il sindaco di centrodestra Di Stefano che definisce la decisione «milanocentrica, presa senza consultare i Comuni accanto al capoluogo.

«Mi chiedo che senso abbia la Città Metropolitana se Sala, che dovrebbe rappresentarla, ragiona esclusivamente come sindaco di Milano. Dall'aumento Atm all'Area B ormai si moltiplicano le scelte che vengono imposte senza un minimo di condivisione». Di Stefano giudica il piano «sbagliato, penalizzerà commercianti e imprese e colpirà i cittadini che possiedono auto diesel e non hanno soldi a disposizione ora per un cambiarla. Sono tanti i sestesi che lavorano a Milano e non comprendono questa scelta, tra c'è il rischio che Sesto un mega parcheggio per i pendolari». Di Stefano chiede quindi a Sala di «ripensarci» e «non portare avanti questo progetto che non tiene conto degli interessi degli altri Comuni dell'hinterland. Segua il Piano Aria della Regione che punta a intervenire sui veri problemi come il rinnovo delle caldaie. Anticipare delle misure in autonomia sembra solo l'ennesima crociata ideologica della sinistra».

Ma Sala tira dritto. «Non mi sembra che stiamo penalizzando l'hinterland - ribatte a distanza -. Creiamo Area B certamente in primis per migliorare la qualità della vita a Milano, perchè è provato che sono soprattutto i diesel a creare il problema». É un'operazione che stanno facendo le grandi città del mondo e segnalo che noi, Città metropolitana e Regione forniremo supporti finanziari a chi sarà in condizione di cambiare l'auto ma non mi pare che il sindaco Di Stefano brilli per volontà di collaborazione per cui io faccio la mia parte». E da sindaco metropolitano ribatte che «il tema è stato presentato, tanto è vero che l'ente ha approvato un finanziamento, non ho mai visto Di Stefano presente su tavoli metropolitani per cui non mi preoccupo». C'è anche «chi dice che dovremmo fare di più ma penso non sia saggio, dobbiamo rispettare le esigenze di tutti e questo è un giusto compromesso». Al momento però la giunta ha stanziato 7,4 milioni per taxi e imprese, nessun incentivo al traffico privato.

«Pensiamo prima al servizio taxi e commerciale - conferma Sala -, poi vedremo anche con la Regione se possiamo trovare risorse per i privati».

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