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L'infedeltà? Da rivalutare

L'infedeltà? Da rivalutare

In un momento in cui sul banco degli imputati sta l'intelligenza artificiale, diventa imperativo saperne di più su quella «naturale». In questo senso aiutano tre testi che in una vacanza di un paio di settimane vanno giù d'un fiato e si potrebbero leggere in sequenza. Meglio partire dal più breve, Cervello e coscienza del neuroscienziato cognitivo Stanislas Dehaene (Castelvecchi), chiara introduzione ai meccanismi della vita mentale. Poi si può passare all'acclamato professore di Psicologia a Yale John Bargh, «il principale esperto mondiale della mente inconscia», che per la prima volta si arrischia in un testo divulgativo: A tua insaputa (Bollati Boringhieri, pagg. 422, euro 25) rivaluta il ruolo dell'inconscio ultimamente caduto in disgrazia - nelle nostre scelte quotidiane, dall'amore alla politica. Più specialistico, ma sempre accessibile, risulta un altro testo chiave sulla gestione della conoscenza a firma di due scienziati cognitivi, Steven Sloman e Philip Fernbach: L'illusione della conoscenza. Perché non pensiamo mai da soli (Cortina). Secondo i due, il vero genio è nascosto in una sorta di mente collettiva e collaborativa, che ci permette di sopravvivere come specie anche se individualmente siamo ignoranti su origine e funzionamento di quasi tutto ciò che ci circonda.

Per chi alle funzioni cognitive e reattive del singolo preferisce quelle di coppia, ecco un must di cui leggere passi al partner in riva al mare: Così fan tutti. Ripensare l'infedeltà (Solferino) della psicoterapeuta belga trapiantata a New York Esther Perel, una vera star su internet grazie alle sue Ted Talks (quelle sull'infedeltà hanno superato i dieci milioni di visualizzazioni). La Perel manda al diavolo i pregiudizi e cerca di fondare proprio sull'infedeltà un nuovo tipo di relazione: chiaro che essere fedeli è molto meglio, ma - dovesse mai capitare - il tradimento va indagato perché insegna molto non solo sull'altro, ma su noi stessi.

D'altra parte, se è una pratica antica quanto l'umanità, un suo lato positivo ce l'avrà pure.

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