Cultura e Spettacoli

Il film da riscoprire

Sei volte sullo schermo. Quasi un record. Il film capostipite è del 1939, l'anno del mitico Via col vento. Una curiosità: quel primo Le quattro piume fu diretto dall'ungherese Zoltán Korda, prodotto dal fratello Alexander, con le scenografie del terzo fratello, Vincent. Quella che va in onda stasera (ore 21.00 Cine Sony) è l'ultima versione, girata nel 2002 dal pachistano Shekhar Kapur, sempre tratta dal romanzo dell'inglese Alfred Edward Woodley Mason. Siamo a Londra, anno 1884. Soffre in silenzio, il tenentino Jack Durrance (Wes Bentley): la rossa che gli ha rubato il cuore, Ethne Eustace (Kate Hudson), si è fidanzata con l'amico, ufficiale suo pari Harry Faversham (Heath Ledger). Sennonché la patria chiama laggiù nel Sudan per difendere una fetta d'impero dai ribelli del fanatico Mahdi, ma Harry, colto da una crisi di coscienza, getta la divisa e puntualmente riceve le quattro piume del disonore. Sei un codardo, piange la ragazza mentre papà generale lo disconosce. Poi, sentendo di poter essere utile alla causa, il vigliacco pentito si traveste da arabo e attraversa il deserto con l'aiuto dell'indigeno Abou (Djimon Hounsou). Eccomi, camerati. Un kolossal imponente, enfatico e nostalgico, che non sarà forse un capolavoro, ma si vede più che volentieri, anche se il piccolo schermo qualcosa ovviamente toglie allo spettacolo. Dove si rimettono in circolo giubbe rosse e elmetti bianchi, dune e cammelli, sole e sabbia, dolci lettere d'amore e sanguinose battaglie, ardimento e paura.

Tutto per ravvivare il mito dell'onore, sventolato dallo scomparso Heath Ledger .

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