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Viviani torna nella sua miniera d'oro A Glasgow per vincere anche su strada

Dopo oro e argento in pista, Elia punta al titolo: «Sono qui solo per questo»

Pier Augusto Stagi

Spesso è una questione di centimetri, anche di uno solo. È sufficiente sbagliare una curva, immaginare una traiettoria che si rivela però poco scorrevole. Spesso tutto questo va deciso in una frazione di secondo, in un attimo, che per un velocista è uno spazio temporale immenso, ma anche limitato.

Spesso è una questione di centimetri, anche di uno solo, come un anno fa per Elia Viviani, beffato per un nonnulla da Alexander Kristoff, velocista norvegese che, sulle strade danesi di Herning, si laureò campione d'Europa. Oggi la rivincita, sul circuito cittadino di Glasgow, in Scozia. «Un tracciato di 14 km da ripetere diciassette volte (252 km totali, ndr) ricco di curve e controcurve, che obbligherà i corridori a rilanciare di continuo la propria azione. Circuito facile? Sicuramente non duro, ma molto difficile da controllare e interpretare», assicura il ct Davide Cassani.

È arrivato venerdì sera a Glasgow Elia Viviani. Per il 29enne veronese della Quick-Step Floors si tratta di un ritorno visto che da queste parti ha conquistato una settimana fa l'oro con il quartetto dell'inseguimento e l'argento nell'omnium. Due medaglie su pista e oggi lo attende la prova in linea su strada, nella quale il campione d'Italia in carica vuole prendersi la rivincita continentale. «Una medaglia? Guarda, sono qui per puntare al bersaglio grosso, non sarà facile, ma so di avere la condizione e una squadra all'altezza della situazione ha spiegato il ragazzo veronese di Isola della Scala, che quest'anno su strada ha già messo nel paniere la bellezza di 13 vittorie, tra le quali spiccano le quattro tappe conquistate al Giro d'Italia -. Sono stato qualche giorno a casa mia e mi sono rigenerato, preparandomi bene per questo appuntamento. Ho fatto la distanza mercoledì, 5 ore, e poi 3 ore giovedì. Ora sento di poter fare la mia corsa».

Davide Cassani, oltre a Elia, schiererà Sonny Colbrelli, Matteo Trentin, Marco Canola, Davide Ballerini, Salvatore Puccio, Davide Cimolai e Jacopo Guarnieri. L'uomo da battere, neanche da dirlo, è sempre e soltanto lui. Il tre vote campione del mondo è già campione d'Europa (due anni fa) Peter Sagan, al rientro dopo il Tour. Da tenere d'occhio l'oro di Rio Greg Van Avermaet, il tedesco Degenkolb e il solito Kristoff. Ma al di là degli avversari, bisogna avere freddezza e occhio svelto.

Tra la vittoria e la sconfitta, spesso è solo una questione di centimetri.

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