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Aggrediti, pestati e insultati: agenti nel mirino dei migranti

Stazioni ferroviarie in balia di stranieri violenti: nelle ultime ore aggressioni a Potenza, Milano, Treviglio e Pavia. Sotto attacco le forze dell'ordine. Ma Salvini annuncia nuove assuzioni in polizia

Aggrediti, pestati e insultati: agenti nel mirino dei migranti

Non si fermano nemmeno davanti alla divisa. Basta che un controllore o un agente gli chieda di esibire il biglietto del treno o un documento in regola perché l'immigrato violento di turno si avventi con una furia spietata volta solo a far male. E così, giorno dopo giorno, le stazioni ferroviarie si stanno trasformando in luoghi sempre più pericolosi. Il bollettino è inquietante. A Potenza un nigeriano, che era stato in carcere per lo stesso reato ha aggredito due poliziotti che lo avevano beccato senza ticket. Alla stazione Centrale di Milano, invece, a dare in escandescenze è stato un marocchino. E ancora: a Treviglio un senegalese preso a calci e pugni due della Polfer, mentre a Pavia un ghanese ne ha pestati altri due che avevano "osato" chiedergli di allontanarsi dallo scalo dove aveva improvvisato un letto per trascorrere la notte.

Per tutto il mese di luglio la sinistra ha provato a farci credere che in Italia ci fosse una dilagante emergenza razzismo. Un tormentone montato ad arte per coprire il reale allarme che minaccia il Paese: la sempre più carente sicurezza per colpa dei crimini degli immigrati che troppo spesso restano impuniti dopo quello che combinano. D'altra parte i reati commessi ogni giorno in Italia dagli extracomunitari sono circa 700, quasi un terzo del totale. "Questo - ci ha tenuto a sottolineare Matteo Salvini in più di un'occasione - è l'unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo". Le statistiche sono dalla sua. "Il tasso di criminalità degli immigrati stranieri in quasi tutti i Paesi dell'Europa occidentale - recita un recente studio dalla Fondazione Hume (leggi qui) - è più alto di quello della popolazione nativa". In poche parole, gli immigrati sono meno degli italiani ma delinquono di più. E nemmeno la presenza delle forze dell'ordine sembra fermarli. Nelle stazioni ferroviarie, in modo particolare, le aggressioni, i pestaggi e gli insulti sono ormai all'ordine del giorno.

Il bollettino è drammatico. A Potenza un nigeriano, che fino a poco tempo fa era stato ospitato dal Cara di Mineo, ha mandato in ospedale due agenti della Polfer che lo avevano pizzicato senza il biglietto del treno. Dagli accertamenti è emerso, poi, che l'immigrato era stato scarcerato la scorsa settimana dopo essersi fatto un bel periodo dietro le sbarre proprio per aver preso a pugni un altro agente durante un controllo a Paola. È, però, in Lombardia che le aggressioni agli agenti si fanno sempre più cruente. Alla stazione di Treviglio un 20enne senegalese si è accanito contro due poliziotti che, a bordo del treno, gli avevano chiesto i documenti. L'immigrato ha risposto con calci e pugni. Altri due agenti sono stati assaliti alla stazione di Pavia da un ghanese di 30 anni che li ha presi letteralmente a calci. A coprire una rete di 1.900 chilometri sono operativi appena 590 agenti. "Purtroppo - spiega l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato - il precedente governo ha drammaticamente sottovalutato la pericolosità dell'insicurezza sui treni". A inizio agosto il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno ha firmato un provvedimento che di fatto sbloccava 8mila nuove assunzioni nelle forze dell'ordine. La copertura finanziaria c'è e, come anticipa oggi il Tempo, tra poche settimane arriverà anche il via libera del ministro dell'Economia Giovanni Tria.

Solo con un'iniezione di personale il territorio italiano potrà essere presidiato e l'emergenza sicurezza sconfitta.

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