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Giorgetti prevede tempeste finanziarie

Il sottosegretario mette le mani avanti: speculazioni in arrivo

Giorgetti prevede tempeste finanziarie

Roma - Ci risiamo. Torna lo spettro dei poteri forti (e occulti). Torna la paura della speculazione. Torna, in buona sostanza, la «minaccia dello spread». A lanciare l'allarme è ovviamente un uomo di governo. Quel Giancarlo Giorgetti che tutti indicano come il vero manovratore della macchina da guerra della Lega. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, nonché numero due del Carroccio, ha rilasciato una lunga intervista a Libero per dire che l'Italia è sotto l'attacco della speculazione internazionale. Per ammonirci tutti che questo è il periodo migliore per attaccare la stabilità finanziaria del nostro Paese. Insomma, spiega, bisogna tenere la guardia alta soprattutto a Ferragosto.

Giorgetti mette le mani avanti. Forse la prossima manovra finanziaria non potrà contenere tutte le promesse fin qui fatte dai rappresentanti del primo governo gialloverde. A settembre deve, infatti, essere presentata la Legge di bilancio. E sarà indispensabile che per allora il ministro dell'Economia Giovanni Tria trovi il deficit non compromesso da ulteriori speculazioni sullo spread.

Nel corso della lunga intervista Giorgetti ricorda quanto successo già nel 1992 e poi nel 2011 (quando al governo c'era Silvio Berlusconi). «L'attacco io me lo aspetto - dice il sottosegretario -; i mercati sono popolati di affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono. In estate ci sono pochi movimenti nelle Borse. È un periodo propedeutico a iniziative aggressive nei confronti degli Stati». E fa il caso della Turchia, con la sua moneta precipitata in pochissime ore tanto da far traballare i mercati internazionali e spingere lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a minacciare nuove sanzioni e nuovi dazi.

Certo, per un governo che promette di smontare la riforma Fornero, introdurre la Flat tax e il reddito di cittadinanza, sarà difficile far tornare i conti. Ma il nemico è sempre altrove. Magari a Bruxelles. E la ragione è sempre la stessa: non piace e «non viene tollerato il governo populista». «La Ue teme - aggiunge Giorgetti - che se funziona in Italia, altri Paesi possano imitarci». L'attacco ai titoli di Stato, quindi alla stabilità (già precaria) del nostro debito pubblico è un'ipotesi che non va sottovalutata. Però nell'intervista non si fa alcun cenno agli eventuali strumenti di difesa da mettere in atto. «Strano - rimarca Osvaldo Napoli (Forza Italia) - Giorgetti è persona di grande intelligenza politica e solitamente prudente. Una domanda sorge spontanea: che cosa ha in animo di fare il governo per non prestare il fianco alla speculazione, tutelare i risparmi degli italiani e salvaguardare le sempre più fragili prospettive di crescita?». Anche Benedetto Della Vedova critica Giorgetti. «Quello che accadrà sarà merito o colpa vostra - dice l'esponente di +Europa - Avete amici tra i potenti che governano Mosca e Washington.

Il sistema adesso siete voi».

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