Cronaca locale

I privati curano 500 aree verdi Ora la caccia per Porta Nuova

A ottobre apre la Biblioteca degli alberi, il Comune cerca sponsor

I privati curano 500 aree verdi Ora la caccia per Porta Nuova

Sarà il terzo parco pubblico più grande del centro dopo il Sempione e i Giardini Montanelli. Aprirà a ottobre la Biblioteca degli Alberi, il polmone verde di Porta Nuova (9,5 ettari) avrà 34.800 metri quadri di prato, oltre 450 alberi e 90mila piante tra arbusti, rampicanti, siepi, piante acquatiche e ornamentali. gno su cui riposarsi e abbronzarsi. Si candida a diventare luogo di svago e attrazione per i turisti. Appetibile insomma anche per il futuro gestore. Ci spera il Comune che non vuole affidare a un privato gli altissimi costi di manutenzione. A maggio il consiglio comunale ha approvato una modifica dell'occupazione del suolo pubblico che permetterà al Comune di affidare la gestione dei parchi - a partire dalla costosissima manutenzione della Biblioteca degli Alberi - a privati che parteciperanno a gare di sponsorizzazione. Per rientrare dalle spese potranno realizzare eventi o prevedere spazi commerciali e chioschi senza pagare il canone della Cosap. E i privati collaborano già ampiamente alla cura del verde: 485 aiuole e gairdini (oltre 250mila mq) sono regolate da contratti di collaborazione o sponsorizzazione.

Sarà il terzo parco pubblico più grande del centro dopo il Sempione e i Giardini Montanelli (e in attesa del «Central Park» promesso con il recupero dell'ex scalo Farini). Aprirà a ottobre la Biblioteca degli Alberi, il polmone verde di Porta Nuova (9,5 ettari) avrà 34.800 metri quadri di prato, oltre 450 alberi e 90mila piante tra arbusti, rampicanti, siepi, piante acquatiche e ornamentali. La «Biblioteca» green che spunta ai piedi del Bosco Verticale e si allunga fino agli altri grattacieli di Porta Nuova e a piazza San Gioachimo, è stata disegnata dallo studio Inside Outside di Petra Blaisse (vincitrice del bando di progettazione lanciato dal Comune ancora nel 2004) e realizzata da Coima come opera a scomputo oneri, avrà spazi per eventi, parco giochi, lettini di legno su cui riposarsi e abbronzarsi. Si candida a diventare luogo di svago e attrazione per i turisti. Appetibile insomma anche per il futuro gestore. Ci spera il Comune che vuole affidare all'esterno i costosissimi costi di manutenzione A maggio il consiglio comunale ha approvato una modifica dell'occupazione del suolo pubblico che permetterà al Comune di affidare la gestione dei parchi - a partire dalla costosissima manutenzione della Biblioteca degli Alberi - a privati che parteciperanno a gare di sponsorizzazione. Per rientrare dalle spese potranno realizzare eventi o prevedere chioschi senza pagare il canone della Cosap. Una strada quasi obbligata. L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran ha già spiegato che Milano oggi spende per la manutenzione del verde circa 18 milioni all'anno, e i nuovi parchi - oltre a Porta Nuova aprirà il parco delle Magnolie in Bicocca, con il recupero degli ex scali sono previsti nuovi polmoni verdi - hanno costi tra i 4 e 10 euro al mq.

I privati collaborano già ampiamente alla cura di piccoli spazi verdi, adottando aiuole, rotonde, parterre: 485 aree (oltre 250mila mq) regolate da contratti di collaborazione o sponsorizzazione. Tra le aree più estese il parco del Giambellino 117 curato dalla cooperativa Solidarnosc, l'area verde di via Carlo Bo dall'Università Iulm, l'aiuola di via Lorenteggio 217 gestita da Esselunga, quella di piazza della Repubblica divisa tra l'hotel Principe di Savoia e Westin Palace. Nel Municipio 7 si concentrano 124 contratti, nel Municipio 1 sono 94. In 10 anni gli accordi del progetto «Cura e adotta il verde» sono aumentati del 900%, passando da 50 a quasi 500.

Spesso a curare le aiuole e gli spazi verdi sono i condomini intorno. Il parchetto tra via Cassiani e via Baldinucci ad esempio (uno spazio di quasi diecimila metri quadrati) è affidato al Condominio Bovisa 90, l'aiuola di via Olgettina 65 (circa 4.700 metri quadrati) è stata adottata invece dal palazzo di fronte. Altri esempi di joint venture positiva: il «Ferro di cavallo» alla Cava di Muggiano (4.700 metri quadri) è curato dall'associazione Trota vagabonda. «Una recente delibera di giunta - ricorda il Comune - prevede di avviare un'analoga sperimentazione per la gestione delle aree verdi di dimensioni più estese per garantire standard adeguati di manutenzione».

Prima caccia allo sponsor per la Biblioteca degli alberi.

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