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E Conte visita i luoghi del disastro: "Ora lanceremo un piano di monitoraggio"

Il premier annuncia un intervento straordinario di verifica delle infrastrutture: «Tragedia inconcepibile in un Paese moderno»

E Conte visita i luoghi del disastro: "Ora lanceremo un piano di monitoraggio"

Roma - È il momento del lutto, del dolore e dello sconforto. Lo stesso premier, arrivato in serata nel capoluogo ligure per un sopralluogo, si è detto «profondamente colpito» e «vicino a nome del governo alle vittime e ai loro familiari». Ed è proprio il presidente del Consiglio ad avvertire che il bilancio delle vittime purtroppo «è destinato ad aumentare». Dopo aver elogiato l'efficacia della macchina dei soccorsi, però, Giuseppe Conte che, rinviando a una fase successiva la ricerca delle cause, ha annunciato «un piano di monitoraggio delle infrastrutture», un «intervento straordinario per impedire che tragedie del genere si ripetano». Decisamente più dure le parole del presidente Sergio Mattarella che parla di «disgrazia spaventosa e assurda» e ammonisce: «nessuna autorità potrà sottrarsi a un esercizio di piena responsabilità: lo esigono le famiglie delle tante vittime, lo esigono le comunità colpite da un evento che lascerà il segno, lo esige la coscienza della nostra società nazionale». Il capo dello Stato ritiene che «gli italiani hanno diritto a infrastrutture moderne ed efficienti che accompagnino con sicurezza la vita di tutti i giorni».

La tragedia, d'altronde, si va a sommare ai tanti fatti luttuosi che hanno avuto per protagonista il capoluogo ligure. È l'arcivescovo Angelo Bagnasco a parlare anche del recente passato. «Dopo le ripetute alluvioni degli anni scorsi - ricorda -, dopo il crollo della Torre Piloti al Molo Giano, eventi che tante vittime hanno provocato, siamo sgomenti di fronte a un episodio che ha ferito la città e impressionato l'Italia intera». Poi ovviamente ognuno trae la propria morale da quanto accaduto. Come fa Marco Rizzo (Partito comunista) che, oltre a esprimere cordoglio per le vittime, punta il dito contro il generale «processo di privatizzazione delle infrastrutture strategiche», mentre il socialista Riccardo Nencini, già sottosegretario proprio alle Infrastrutture nei governi Renzi e Gentiloni, avverte: «si fermi subito il balletto dello scaricabarile. I ponti non devono cadere e basta». Oltre a Gentiloni e Conte, anche il segretario del Pd, Maurizio Martina, pensa al lutto di tante famiglie e mostra gratitudine per i soccorsi. Ben più battaglieri i parlamentari del suo partito. Come il deputato Stefano Pedica che chiede al ministro Toninelli di riferire subito in Parlamento. E di non aspettare settembre per far sapere qualcosa su cause e responsabilità. O Luciano Nobili che stigmatizza lo sciacallaggio dei «governanti di oggi». Anche Matteo Renzi vuole subito conoscere colpevoli e cause e si augura nel contempo che ora si possa «discutere di infrastrutture, senza ideologie». Per i sindacati la priorità deve essere il controllo e la manutenzione delle infrastrutture. «La tragedia di Genova - recita una nota congiunta di Cisl e Filca - è una triste conferma di quanto asseriamo da tempo: il ciclo di vita del cemento è di 40/50 anni. E molte delle opere realizzate negli anni Sessanta hanno bisogno di interventi strutturali. Intanto Regioni e Comuni hanno aperto la gara di solidarietà. Molti hanno dato disponibilità di aiuti.

Dal presidente della Toscana, Enrico Rossi, al sindaco di Livorno Filippo Nogarin.

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