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Emre Can, uno scacchista per le geometrie della Juve da Champions

Mediano o mezzala, versatile e tattico: Klopp e Loew l'hanno valorizzato. Ora tocca ad Allegri

Emre Can, uno scacchista per le geometrie della Juve da Champions

E mre Can è un 28enne gran maestro internazionale di scacchi, nonché omonimo del nuovo centrocampista della Juventus, più giovane di 4 anni. Nessuna parentela tra i due, ma una certa affinità esiste, visto l'approccio molto ragionato alla partita da parte di Emre Can, il calciatore ovviamente. Versatile, multiruolo, per lui il match è spesso e volentieri una partita a scacchi fatta di movimenti e giocate piccole ma tatticamente preziose, che solo gli occhi più attenti riescono a cogliere. Non una stella da copertina, ma di quella la Torino bianconera non ne ha bisogno, soprattutto quest'anno.

Un incrocio tra Bastian Schweinsteiger e Michael Ballack. Così Can veniva definito in patria all'indomani del secondo posto conquistato con la Germania under-17 all'Europeo di categoria, nel quale il centrocampista tedesco di origini turche era stato inserito tra i top del torneo. L'evoluzione della sua carriera invece si è indirizzata lungo binari prettamente difensivi, con una multifunzionalità acquisita quasi esclusivamente in posizioni arretrate. Il raggio di azione alla Ballack è insomma un retaggio del periodo trascorso nelle giovanili dell'Eintracht Francoforte, il club nel quale si è formato. Ma già al momento del suo debutto da pro, con il Bayern Monaco nella Supercoppa tedesca 2012 contro il Borussia Dortmund, Jupp Heynckes lo schiera terzino sinistro. Ruolo, quest'ultimo, in cui talvolta lo ripropone anche Sami Hyypia nel 4-2-3-1 del suo Bayer Leverkusen, alternandolo a quello di mediano e difensore centrale. Can si era accasato con le Aspirine alla ricerca di minutaggio, che in Baviera, con una concorrenza costituita da Schweinsteiger, Luiz Gustavo e Javi Martinez, era molto difficile accumulare.

Un solo anno da titolare in Bundesliga e per Emre Can arriva la chiamata della Premier League, con il Liverpool di Brendan Rodgers che mette sul piatto 15 milioni nell'ambito del processo di ricostruzione della squadra dopo il campionato sfumato nelle ultime battute. Andrà male al tecnico, esonerato già a ottobre, non al centrocampista, che anche con l'arrivo di Jurgen Klopp riesce a ritagliarsi uno spazio importante. Nell'estate 2015 Can disputa un altro grande torneo internazionale, l'Europeo under 21 in Repubblica Ceca, prima di tornare alla corte di Klopp, dove nell'ultimo biennio si rende protagonista di un'ulteriore evoluzione nella propria carriera. Il tecnico tedesco lo sposta definitivamente nel cuore della mediana, incrementando ulteriormente la versatilità del giocatore, proponendolo non solo centrocampista interno, ma anche mezzala. Una completezza però che non si è mai trasformata in un approccio dominante del giocatore, soprattutto per quanto riguarda la fase offensiva. Can offre muscoli, centimetri, corsa (più a livello di resistenza che di velocità), capacità di lettura del gioco. Bisogna dimenticarsi l'accostamento a Ballack, ma è noto come l'evoluzione dei giovani talenti non sempre corrisponde a quella prevista.

Nel 2017 Emre Can ha vinto, da titolare, la Confederations Cup, ma al Mondiale russo non ci è andato, complice un infortunio alla schiena che gli ha fatto perdere l'ultima parte della stagione. Si è così risparmiato il disastro della Mannschaft e le conseguenti polemiche, anche quelle relative alla famigerata foto di Ozil e Gundogan con il premier turco Erdogan. Anche Can era stato invitato all'incontro, ma ha declinato.

Ragioni politiche o meno, ha saputo dimostrarsi uno scacchista non solo in campo.

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