Politica

Malta ignora un altro barcone e ci rifila i «suoi» venti migranti

Ennesima nave con a bordo 190 persone verso l'Italia Ma Salvini ribadisce la linea: i nostri porti sono chiusi

Chiara Giannini

Roma È ancora braccio di ferro tra l'Europa e Salvini. Il ministro dell'Interno aveva annunciato l'altro ieri che l'Italia non avrebbe accolto nessuno dei 141 migranti sbarcati a La Valletta dalla Aquarius. A smentire il ministro dell'Interno, però, è stato ieri il governo di Malta, che puntualizza che «l'Italia aderisce all'iniziativa della redistribuzione degli immigrati». Ne prenderà 20 e altri Stati membri se ne accolleranno 60 ciascuno. Ma c'è un altro barcone, questa volta con 190 migranti a bordo, al centro della polemica. Malta lo ha ignorato, così la Guardia costiera italiana, che secondo le convenzioni internazionali deve soccorrere chi si trova in difficoltà in mare, ha imbarcato gli immigrati sulla nave Diciotti.

Ma la mossa ha creato un nuovo braccio di ferro con il Viminale, che spiega: «Nessuno ci ha avvertiti». Proprio Salvini, già abbastanza indaffarato dopo i fatti di Genova, ha raccontato ciò che stava accadendo via social: «È mio dovere informarvi che un barcone con 170 immigrati a bordo (poi sono risultati essere 190), ora in acque maltesi e in difficoltà, viene bellamente ignorato, anzi viene accompagnato verso le acque italiane, dalle autorità maltesi. Se questa è l'Europa, non è la mia Europa. L'Italia ha già accolto e speso abbastanza. Sia chiaro a tutti, a Bruxelles e dintorni. Punto».

Il vicepremier e leader della Lega ha proseguito chiarendo: «Ho chiesto che la nave italiana contatti le autorità maltesi, nelle cui acque è avvenuto il soccorso, perché mettano a disposizione un porto per lo sbarco. Dopo aver accolto via mare 700mila immigrati in pochi anni, penso che l'Italia abbia già fatto il dovere suo e anche di altri».

Nella conversazione inviata poco dopo ai maltesi dalla Guardia costiera italiana si legge che delle 190 persone a bordo 7 sono state evacuate per motivi sanitari. Tra loro vi sono, infatti, tre bambini con la scabbia, una donna incinta, un uomo con linfedema delle parti intime, uno con dolori addominali e uno con sintomi di deperimento e collasso. Per cui a bordo della Diciotti, che resta in mezzo al mare, rimangono 177 persone, di cui 137 uomini, 6 donne e 34 bambini.

Fonti del Viminale fanno sapere che a fronte della disponibilità del governo «per accogliere non più di venti immigrati che erano a bordo della Aquarius, in queste ore i partner europei pensano di lasciare sola l'Italia rifilandole anche questi immigrati. Se è davvero questo il tentativo, Roma rimetterà in discussione la possibilità di partecipare alla redistribuzione delle persone che erano a bordo dell'Aquarius, così come annunciato da Malta nelle ultime ore».

Le autorità maltesi hanno risposto alla mail della Capitaneria parlando di «intercettazione ingiustificata in mare aperto, con i migranti che non erano in pericolo e rifiutavano assistenza» e chiarendo che ormai sono in territorio italiano, essendo su una nostra nave. Il punto è proprio questo: il problema attuale sono le discrepanze tra ciò che dice Salvini e l'operato della Guardia Costiera che, a ogni richiesta di soccorso che arriva all'Imrcc di Roma, interviene autonomamente prendendo a bordo migranti. Per Salvini i porti italiani restano chiusi.

Anche alla Diciotti.

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