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Tanto fumo e poco arrosto al mercato

Tanto fumo e poco arrosto al mercato

Sotto Ronaldo niente. Andando per sintesi ecco cosa ci lascia il mercato nostrano che ha accalappiato l'attenzione di tutti con il grande colpo della Juve. Ma poi? Qualche ritorno a prezzo stracciato, giri interni a magnificare doti di giocatori magari ingombranti, la caccia a qualche giovane (chissà mai non beccarci), il low cost innanzitutto, tanti giri di parole e alcune milionate spese male. L'inganno c'è e si vede. Le grandi squadre hanno sollevato fumo e poco arrosto. Solo la Juve ha lavorato per essere Champion e da Champions: c'è Cristiano Ronaldo, ma pure Emre Can e se Cancelo migliora difensivamente Il problema, a differenza di quanto pensa il fumantino presidente della Liga spagnola tutto proteso a difendere gli interessi del Real (ti pareva!), è che i nostri club hanno promesso tanto e mantenuto poco. Vi rendete conto che dovremo rivedere Soriano e Gervinho, Zaza e Keita, in fondo il migliore del gruppo fatto passare per grande acquisto. In Francia lo hanno mollato dopo un anno: non viene qualche dubbio? Real e Barcellona possono stare tranquille. Guarda caso Modric non si è mosso. I club italiani si sono agghindati dei colpi di giro interni: Nainggolan e Higuain, Caldara e De Vrij, aggiungete Verdi, Bonucci e Reina. Ma chi parlava di Vidal e Modric, magari Pogba e Benzema? Solo i giornali? Siamo riusciti a far diventare Milinkovic Savic, giocatore di buone qualità, fenomeno da oltre cento milioni. Peccato che il mondiale non lo abbia dimostrato tale. Il campionato ricomincia con qualche certezza in meno (Torreira e Jorginho, Allisson, Felipe Anderson, Rafinha) e qualche scommessa in più: Kluivert e Lautaro Martinez, Ospina e Fabian Ruiz (povero Ancelotti, vedete un po' come è ridotto!), Castillejo, gli stessi N'Zonzi e Bakayoko, nonostante il pedigrèe. Il Milan ha pensato in grande: ha migliorato la squadra, ma il tanto per restare nella zona alta della classifica. In fondo Laxalt è uno scarto dell'Inter. Higuain e Caldara messi alla porta dalla Juve. L'Inter cercava un centrocampista di personalità ed è rimasta con il cerino in mano. Il Napoli è prigioniero del braccino corto del suo padrone. La Roma rivoluziona per nascondere le partenze importanti: Pastore torna perché a Parigi non ci faceva più nulla. Ogni squadra, a cominciare dalla Juve, ha manchevolezze in qualche reparto.

Questo è il campionato italiano: ci farà pur divertire, ma Cristiano Ronaldo non basta.

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