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Il governo non molla: avanti con la revoca In arrivo 28,5 milioni

L'offerta Autostrade non blocca l'iter, Di Maio: «Non vogliamo elemosine». Fondi per gli sfollati

Il governo non molla: avanti con la revoca In arrivo 28,5 milioni

L'offerta di mezzo miliardo di euro di Autostrade per l'Italia per gli interventi immediati nulla cambia rispetto alla revoca della concessione già avviata. Il primo segnale è arrivato subito dopo la conferenza stampa dell'ad Castellucci dal vicepremier grillino, Luigi Di Maio, che con un post su Facebook ha replicato, secco: «Lo Stato non accetta elemosine da Autostrade. Pretendiamo risarcimenti credibili e non vi sarà alcun baratto. L'unica strada che il governo seguirà è quella di andare avanti con la procedura di revoca». E in serata poi fonti di Palazzo Chigi hanno rincarato la dose: «Eventuali somme, per quanto riguarda il governo, verranno accettate solo a titolo di parziale riparazione dei danni, senza alcun pregiudizio per i maggiori danni e per la caducazione della concessione». Insomma, si va avanti. L'iter della revoca della concessione non sarà interrotto.

Nel Consiglio dei ministri lampo che si è tenuto ieri in Prefettura a Genova, al termine dei funerali, è stato confermato lo stato di emergenza per 12 mesi. Il governo stanzia 28,5 milioni di euro per il superamento delle criticità immediate. La somma consentirà di superare la fase di emergenza attraverso la gestione delle macerie e dei detriti dovuti al crollo del ponte, garantire nuove case per gli sfollati, realizzare una viabilità alternativa, incrementare i servizi di trasporto pubblico locale e ferroviario. I primi fondi serviranno soprattutto alla sistemazione di 15 famiglie, quelle con anziani e bambini, nelle abitazioni. Il presidente della Liguria Giovanni Toti, che aveva chiesto 30 milioni, apprezza: «Un segnale importante. Avevamo urgenza di aggiornare l'ordinanza con cui è stato decretato lo stato di emergenza e inserire anche nuovi capitoli, per poter ripartire al più presto e rispondere in tempi certi e veloci alle esigenze dei cittadini».

Il Consiglio dei ministri ha scelto, invece, un compromesso sul nodo commissario. La linea seguita dall'esecutivo è chiara: ci sarà un commissario per gestire la fase di emergenza, che sarà il presidente della Regione Toti, nomina già formalizzata con lo stato di emergenza; mentre la scelta del commissario per la ricostruzione sarà rinviata. «Un commissario per la ricostruzione complessiva - chiarisce Toti - comporta la definizione di una legge e per la quale non abbiamo urgenza. Questa è una cosa che dovrà discutere il governo, ma non è una cosa delle prossime ore».

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini tace sul commissario ma parla, dal Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, assicurando che non «ci sarà un'altra Viareggio sia come strage che come tempi della giustizia». Sulle scuse di Autostrade, il vicepremier commenta: «Meglio tardi che mai, ma se qualcuno pensa che con questo possano pagare le loro colpe ha sbagliato, è solo il minimo sindacale. Per Salvini, che annuncia un piano di opere pubbliche, «la concessione ad Autostrade va revocata».

Il ministro ritorna poi sulla scelta di scendere in campo per l'inizio del campionato: «Che il calcio oggi non abbia trovato la decenza di fermarsi è una cosa che grida vendetta e che Ronaldo oggi sia lì che sgambetta in mezzo al campo è una cosa che non sta né in cielo né in terra».

Sullo sfondo, resta la spaccatura tra leghisti e grillini sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia. Conte in Consiglio dei ministri ha depositato una relazione sulla revoca. Ma non senza malumori tra i ministri del Carroccio. Al netto delle divisioni politiche, comunque, si va avanti: ieri il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che lunedì riferirà in Parlamento sul crollo del ponte, ha fatto trapelare la lettera con cui si procede alla revoca. Il Governo contesta ad Autostrade per l'Italia un «gravissimo inadempimento agli obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria)».

Inadempimento che ha provocato sangue e rabbia.

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