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Da Verona a Roma, gli ultrà dettano già legge Impongono tribune vuote e donne lontane

Curva sacra: il prefetto si adegua. I «talebani» laziali: niente femmine tra i duri

di Riccardo Signori

C i eravamo dimenticati degli ultras. Ma loro hanno provveduto a spedirci messaggi incoraggianti fin dalla prima giornata di campionato. Incoraggianti a modo loro, naturalmente. Non ci bastavano nefasti bombardamenti dovuti a disgrazie vere e a populismo politico, dovevamo riscoprire quel pizzico di follia, quel senso di onnipotenza de l' UltrasTerreno. Giusto per rimettere tutti al posto ci hanno ricordato il primo comandamento della bibbia (scritta stavolta in minuscolo) proprio loro: lo stadio è un territorio off limits, dove la legge non è uguale per tutti. Latori del messaggio i tifosi (gli va riconosciuta l'etichetta) del Verona e quelli ancora più inquietanti della Lazio. Come saprete, i veronesi hanno chiesto di lasciar libero un settore (curva sud) dello stadio Bentegodi quando gioca il Chievo e non l'Hellas Verona. Lo hanno definito «bene inviolabile», e anche stavolta Prefettura e Comune hanno accettato la richiesta «per motivi di ordine pubblico». Vien da domandarsi: peggio i richiedenti o chi li ha soddisfatti senza rendersi conto che Verona e il suo stadio non sono un cortiletto da oratorio? Specie in mondovisione.

E che dire del ritorno al Medioevo instaurato dagli ultras laziali, già noti per certe abitudini guerresche? Sempre per la storia dei luoghi sacri e inviolabili, hanno diffuso un volantino nel quale si fa divieto a donne, mogli o fidanzate dal sedersi nelle prime 10 file della Curva nord riservate ai guerriglieri del tifo. Un'idea che potrebbe risalire ai tempi dei barbari, poi degli Indiani d'America e infine dei talebani e associati: noi combattiamo, le donne stiano indietro. Nobile proposito: eppure pensavamo tutti di esserci addentrati in una età più moderna, meno schematica e più rispettosa delle donne. Ci eravamo sbagliati. Ma soprattutto ci eravamo dimenticati che l'Ultras comanda al di sopra di ogni legge, sebben si presenti con vezzoso nomignolo. Gli ideatori del decreto, in stile antico regime, si sono firmati Diabolik Pluto. Peccato! Diabolik e Pluto erano due personaggi affascinanti e simpatici dei nostri fumetti e ce li stanno rovinando. Speriamo che adesso arrivi un Superman Topolino a riconciliarci con la civiltà. E ad evitare che l'UltrasTerreno faccia altri danni al nostro calcio.

Che già ne combina abbastanza.

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