Sport

Kia Ceed con l'orgoglio di nascere in Europa Sfida a Golf, Astra e 308

Via al rinnovamento per la gamma coreana Tanta elettronica e un futuro ibrido e plug-in

Gabriele Villa

Faro Sapete quanto un acronimo può fare la differenza? Molto. Anche nel mondo dell'automotive. Soprattutto se l'acronimo, in un momento in cui i valori restano sospesi a mezz'aria, esprime orgoglio. Come nel caso della nuova Kia Ceed. Ceed che sta per Community Europe, European Design. In altre parole: proud to be european, orgogliosi di sentirsi europei, quando quel sentirsi europei, nonostante le radici coreane ben definite del marchio, significa progettare, realizzare (esce dalla fabbrica slovacca di Kia) e commercializzare questo veicolo al 100% in Europa.

E il sorriso di questo orgoglio affiora sulle labbra di Giuseppe Bitti, ad di Kia Motors Italia, quando sottolinea questo dettaglio, tutt'altro che irrilevante, per fotografare al meglio una vettura che si rinnova entrando nella vasca idromassaggio del restyling, dopo aver girato con successo la boa della terza generazione. Per capirla, scoprirla e strizzarla l'abbiamo testata sulle strade dell'Algarve, là dove il vento scompiglia le strade sterrate della Costa atlantica e riporta in superficie nastri di asfalto che si proiettano verso le falesie, come fosse tutto un gioco di magie.

E se è vero, come è vero, che chi viene da queste parti è di molte esigenze in fatto di prestazioni, è altrettanto vero che la nuova Ceed mostra subito le sue intenzioni bellicose per affrontare dirette concorrenti, tipo Volkswagen Golf, Ford Focus, Renault Mégane, Opel Astra e Peugeot 308. Difendere le proprie origini significa, d'altra parte, far tesoro dei suggerimenti di quel milione e 300mila clienti che l'hanno acquistata dal 2006, quando è uscita la prima vettura dallo stabilimento di Zilina. E, quindi, ecco che per rinnovarsi, la nuova Ceed si libera non solo di un apostrofo (da Cee'd a Ceed), ma si propone adesso con una silhouette in cui si accentua la proiezione dell'abitacolo.

Una soluzione sottolineata con efficacia dallo sbalzo anteriore ridotto, come dalla consistenza di quello posteriore che si traduce in una zona di carico più grande, dalla capacità base di 395 litri. Riassumendo: una vettura lunga 4,33 metri che conquista una maggiore affidabilità su strada, che tradisce, o, meglio evidenzia le contaminazioni e le emulazioni con una certa Stinger di buona conoscenza e supportata da un pacchetto integrato da una rete di telecamere, sensori e radar che la fa salire sul podio delle vetture di questa taglia per un sistema di guida semiautonoma, attivo sino a 130 l'ora, che include anche la modalità cambio di corsia.

Abbiamo testato in Portogallo i nuovi motori: il turbo benzina 1.5 T-GDi da 140 vv e il diesel U3 1.6 Crdi da 115 e 136 cv, in attesa delle annunciate varianti Gt e shooting brake, mentre nel 2019 arriverà una Ceed mild-hybrid con impianto a 48V e nel 2020 anche un'ibrida e un'ibrida plug-in. Massimo riserbo sul prezzo fino a ottobre per contestualizzarlo con l'arrivo anche della tanto apprezzata wagon. Quando si dice che (per cambiare) meglio perderlo che trovarlo.

Un apostrofo.

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