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La vittoria di Orban su Soros: l'ateneo chiude i corsi per migranti

55 profughi risultavano iscritti ai corsi di laurea organizzati dall’ateneo nella capitale ungherese

La vittoria di Orban su Soros: l'ateneo chiude i corsi per migranti

La campagna anti-Soros condotta dal premier ungherese Orbán ha prodotto un primo risultato favorevole al premier magiaro. L’università fondata e finanziata dal miliardario pro-migranti, ideatore di Open Society Foundations, ha infatti annunciato l’interruzione di ogni attività didattica per richiedenti asilo in programma nel Paese est-europeo. Alla base della decisione vi è l’inasprimento della tassazione disposto dal Governo ungherese ai danni di chi presta “attività assistenziale” nei riguardi degli immigrati.

La Central European University (Ceu), istituita a Budapest nel 1991 grazie al contributo economico di George Soros, ha come obiettivo la diffusione dei principi che contraddistinguono la “società aperta”: integrazione, difesa dei diritti delle minoranze, denuncia delle politiche autoritarie. Nel 2016, con l’aggravarsi, nei Paesi europei, della crisi migratoria, l’ateneo organizzava dei corsi di laurea gratuiti per richiedenti asilo nelle seguenti materie: Legge, Scienze sociali, Economia, Matematica. Quest’anno, i profughi iscritti ai corsi erano 55. Le ultime decisioni anti-Soros adottate dal premier magiaro hanno decretato la fine di tali attività didattiche.

Lo scorso aprile, all’indomani dell’ennesimo trionfo elettorale di Orbán, l’ateneo, diretto da esponenti di Open Society Foundations, è stato etichettato dal leader di Fidesz come un “covo di cospiratori” e come “roccaforte dei fautori dell’immigrazione incontrollata”. Al fine di penalizzare individui e associazioni impegnati nell’assistenza ai profughi, il Governo di Budapest ha introdotto recentemente un prelievo fiscale aggiuntivo del 25% a carico di chiunque “agevoli” l’arrivo di clandestini in Ungheria. Le nuove tasse colpiscono “progetti, attività e donazioni intesi a incoraggiare, direttamente o indirettamente, l’immigrazione”. Nello specifico, tra le attività incriminate rientrano “campagne di sensibilizzazione condotte tramite i social network e tramite i media, programmi didattici e ogni altra iniziativa diretta a mettere in buona luce l’immigrazione”.

In un comunicato, il rettore della Ceu, Michael Ignatieff, ha additato quale causa dell’interruzione dei corsi per richiedenti asilo proprio la tassa del 25% sulle attività pro-migranti: “I tributi sproporzionati e discriminatori decisi dal Governo ai danni degli enti di ricerca e delle organizzazioni no-profit rappresentano un ostacolo insormontabile per i nostri programmi educativi. Per il momento, i corsi per richiedenti asilo sono sospesi. Avevamo offerto alle istituzioni un valido aiuto nel processo di integrazione dei migranti all’interno del mondo del lavoro. Tuttavia, il Governo ungherese non ha compreso l’importanza dei nostri sforzi e ha scelto di contrastarci in ogni modo.”

Le misure disposte finora da Orbán per ostacolare le ong e gli enti riconducibili a Soros sono state ripetutamente definite dalla Commissione europea “gravi violazioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue”.

Lo scorso luglio, per tali misure, l’Ungheria è stata deferita da Bruxelles davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione.

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