Cronaca locale

Lite sindaco-governatore su Salvini

Sala: "Autunno caldo, no a Ue come feudo murato". Fontana: lui difende i confini

Lite sindaco-governatore su Salvini

«Ci attende un autunno non facile» ma «Milano non cambierà di un millimetro il suo modo di essere: diritti e doveri, lavoro, tanto lavoro, solidarietà, apertura al mondo, impegno per un'Europa unita e migliore». Il sindaco ha atteso il giorno dopo per commentare l'incontro di martedì in prefettura tra Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orban. Il ministro dell'Interno ha stretto un asse i ferro con il premier ungherese per difendere le frontiere e bloccare gli arrivi. Beppe Sala su Facebook definisce l'incontro «figlio di quella volontà provocatoria propria di molte delle mosse del leader della Lega. Fare patti con un illiberale e vittimista di professione come Orban (se ha così in odio l'Europa, cominci a restituire i tanti fondi che dall'Europa arrivano in Ungheria ogni anno...) significa negare quei valori sui quali la nostra democrazia, pur fragile, è costruita». Approva la manifestazione antirazzista («per la quale non ho meriti») promossa nelle stesse ore in piazza San Babila: «Milano ha confermato la sua proverbiale ospitalità nei confronti di tutti, ma ha anche risposto fermamente con il suo no a chi vuole trasformare l'Europa in un feudo murato verso il resto del mondo». Un sit-in con bandiere di Pd, Rifondazione, associazioni gay e pure manifesti che istigavano all'odio o di minaccia aperta a Salvini. Il governatore leghista Attilio Fontana pubblica su Facebook la foto del «vergognoso cartello» che diverse persone innalzavano a Milano, alludendo alla fine del Duce: «Salvini sei sulla linea rossa! Tra 4 fermate c'è piazzale Loreto». Ieri era posizionato accanto a un murale che riproduceva Salvini in posa da gerarca fascista («chiedo pubblicamente a Boldrini, Boschi, Renzi e compagni vari di condannare questo gesto vigliacco, che mi dipinge come nazista augurandomi la morte» ha provocato anche il vicepremier). Lo scontro politico sostiene Fontana «può assumere toni a volte aspri, ma è intollerabile che giunga a questi livelli. Esprimo solidarietà al ministro e mi auguro che partiti, sindacati, istituzioni e associazioni che hanno aderito alla manifestazione si dissocino ufficialmente, condannando con forza tali parole. In caso contrario si dichiarerebbero complici di chi, allergico alla democrazia, sta alimentando un preoccupante clima di odio e intolleranza contro chi, su legittimo mandato degli elettori, sta difendendo i confini e la sovranità dell'Italia». Messaggi che anche l'assessore regionale Stefano Bolognini giudica «eversivi e terroristici. Non possiamo più sottovalutare il clima di odio che una parte della sinistra fomenta ogni giorno contro Salvini». Prende le distanze il deputato Pd Emanuele Fiano. Salvini augura ai contestatori «tanti Maalox» e definisce solo «incorreggibili» i milanesi in piazza.

Il capogruppo Fi in Regione Gianluca Comazzi riporta Sala entro i confini: «Anziché perdere tempo a demonizzare il premier ungherese la giunta Pd faccia meno manifestazioni ridicole e pensi ai problemi della città» a partire dalle «6 moschee e gli aumenti Atm in arrivo».

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