Economia

Coca-Cola sfida Starbucks E acquista Costa Caffè

Operazione da 5,1 miliardi. Tra i big è guerra per conquistare tutto il mercato delle bevande

Cinzia Meoni

L'acquisizione da 5,1 miliardi di dollari da parte CocaCola di Costa Caffè, catena di caffetterie leader in Gran Bretagna e tra le principali al mondo con 4mila vetrine (di cui 2.400 in Inghilterra), dà un'ulteriore scossa a quel vasto universo chiamato dagli analisti «beverage» e che parte dall'acqua minerale e dalle «smartwater» (dove oltre all'H2O sono presenti aromi o sali minerali), passa dai succhi di frutta e dalle cosiddette «soda» e arriva fino ai veri e propri «drink». L'accordo stretto tra il colosso di Atlanta e Whitbread valorizza Costa Caffè 16,4 volte il margine operativo lordo, ma l'obiettivo è ambizioso: far apprezzare ai cinesi (dove la catena dispone di 400 punti vendita rispetto ai 2.400 di Starbucks), un mercato ancora aperto, il piacere dell'espresso.

Solo poche giorni fa Coca Cola aveva fatto il suo ingresso anche in Bodyarmor, società produttrice di bevande sportive, ritenuta una alternativa più salutare della Gatorade che regna incontrastata su questa nicchia di mercato ed è di proprietà di Pepsi, storica rivale proprio di CocaCola. Si tratta in questo caso di una quota di minoranza che tuttavia potrebbe crescere quanto prima, visto che la strategia di James Quincey, numero uno del gruppo, è chiara: rendere CocaCola una «total beverage company» che presidia tutte le nicchie del mercato, soprattutto quelle ad alto tasso di crescita come le bevande sportive o energetiche.

Il gruppo fondato nel 1886 non è però il solo a muoversi in un mondo, quello del beverage, in pieno fermento. Pochi giorni fa si è chiuso il contratto tra Nestlè e Starbucks da 7,15 miliardi di dollari per la sola commercializzazione dei prodotti del marchio della sirena al di fuori delle caffetterie (accordo che prima o poi potrebbe anche spostarsi nell'azionariato). Prima ancora era stata la volta di Pepsi che ha rilevato SodaStream per 3,2 miliardi di dollari (pari a 26 volte il mol). La società, in rapida espansione, vende attrezzature che trasformano in gasata l'acqua del rubinetto e conta oltre 80mila punti vendita nel mondo. Un mese fa, infine, si è consumato il matrimonio tra il produttore di caffè Keurig Green Mountains e Dr. Pepper Snapple Group, un'unione da 11 miliardi di dollari l'anno di fatturato che ha dato vita alla settima società al mondo nel settore

Meno salutistici i trend nel settore ad alta gradazione dove si lavora a drink stupefacenti.

Diageo, Constellation Brands, Heineken e Molson Coors Brewing, secondo indiscrezioni di mercato, starebbero infatti valutando acquisizioni tra le società produttrici di marijuana come le canadesi Tilray, Cronos Group e Canopy Growth.

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