Cronache

Roma, centauro in coma. Le radici killer colpiscono ancora

Sulle strade della Capitale si registra l'ennesimo incidente. Lotta tra la vita e la morte il centuaro sbalzato a terra sulla Cristoforo Colombo

Roma, centauro in coma. Le radici killer colpiscono ancora

Percorreva via Cristoforo Colombo quando è caduto dallo scooter. Adesso è in coma e lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale. È questo il bilancio dell’ennesima tragedia consumata sull’asfalto di Roma dove, ogni 48 ore, si registra un incidente mortale.

Lo schianto è avvenuto domenica pomeriggio, all’altezza del chilometro 17.500 della Colombo. Il giovane, di 29 anni, ha perso il controllo del suo SH Honda 125 ed è rovinato a terra. Trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio, le sue condizioni sono apparse sin da subito gravissime.

Prima di lui, sulla stessa strada, hanno perso la vita due ragazzi: Noemi Carrozza di 21 anni e Daniele Chiocchini di 36. In entrambi i casi a finire sotto accusa sono stati gli avvallamenti stradali. Dossi e protuberanze killer causate dalle radici dei pini che costeggiano il rettilineo e che reclamano da anni una robusta limatura. Ma dal Campidoglio si è preferito intervenire sui limiti di velocità, abbassandoli a 30/50 chilometri orari. Un’accortezza che, evidentemente, non basta a scongiurare i sinistri. “Bisogna intervenire urgentemente perché, con l’arrivo dell’autunno, gli agenti atmosferici non possono che peggiorare la condizione del manto stradale”, tuona la consigliera azzurra in X Municipio, Mariacristina Masi.

Sulla questione è anche intervenuta Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry. “Questa notizia mi ha devastata, ogni volta è una coltellata”, commenta Graziella che ha perso sua figlia Elena a causa di un dosso. Nei mesi scorsi, la donna, si è fatta notare per aver passato al setaccio le strade della Capitale armata di bomboletta spray per evidenziare le insidie dell’asfalto. Una “buona pratica” che ha avuto successo nel Comune di Guidonia dove il compito non è più affidato alla buona volontà dai cittadini ma ai vigili.

A Roma, invece, l’idea lanciata da Graziella è stata accolta con indifferenza. Così, la mamma di Elena, oggi tenta il rilancio: “Perché la nostra Municipale non fa lo stesso? Da questa amministrazione sento solo promesse da realizzare ma, nel frattempo, si cerchi almeno di evidenziare le buche.

Quante altre persone devono morire?”.

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