Salute

Una mela al giorno toglie i grassi di torno e fa bene a cuore e intestino

Il frutto offre grandi benefici all'organismo Ma il buono è anche nella buccia: produce effetti positivi in chi soffre di disturbi cardiovascolari

Una mela al giorno toglie i grassi di torno e fa bene a cuore e intestino

Una mela al giorno leva di torno il cardiologo e il dietologo. Allontana l'oncologo e il dentista. Consumare questo frutto fa davvero bene alla salute e a certificarlo sono alcune recenti ricerche, che danno base scientifica al detto popolare. Secondo gli studiosi, polpa e buccia, in diversa misura, hanno un effetto cardioprotettivo, aiutano a perdere peso, riducono il ricorso ai farmaci.

UN FRUTTO SCIOGLI-GRASSI

Fonte certa di antiossidanti, fibra, vitamine, carotenoidi e altri nutrienti, la mela oggi è oggetto di studio per i meccanismi con cui porta beneficio all'organismo, neutralizzando i radicali liberi, regolando l'espressione genica, influendo sulla risposta di alcune cellule e tessuti. Ad esempio quelli grassi. E' una équipe canadese dell'Università di Laval, con ricercatori del Cardiovascular Research Institute di Isfahan, in Iran, in uno studio pubblicato ad aprile sul Journal of American College of Nutrition, a fare sintesi dei più recenti studi sugli effetti dietetici delle mele: secondo 5 diversi esperimenti analizzati, il consumo di mele porta a un dimagrimento in persone obese in un arco di tempo fra le 4 e le 12 settimane; in otto ricerche condotte su topi invece, il grasso in eccesso viene perso fra 3 e 28 settimane.

Si può specificare quale tipo di mele o quale parte del frutto è più efficace? Quante bisogna consumarne? Un gruppo di ricercatori dell'Università di Rio de Janeiro ha seguito 50 donne sovrappeso lungo un periodo di 12 settimane di dieta: quelle che hanno consumato tre mele al giorno hanno perso una media di 1,2 chili, chi invece al posto dei frutti ha mangiato tre biscotti di avena ha perso solo 880 grammi.

IL BUONO NELLA BUCCIA

E' di studiosi di diverse università australiane invece lo studio più recente che fa il punto sugli effetti cardioprotettivi delle mele, attribuiti innanzitutto all'azione antiossidante dei flavonoidi, un tipo di polifenoli, contenuti prevalentemente nella buccia.

L'assunzione del frutto può influire sull'elasticità dei vasi sanguigni e sulla pressione nelle persone a rischio di disturbi cardiovascolari? Un gruppo che ha consumato per 4 settimane mele con la buccia è stato messo a confronto con un altro che si è limitato a mangiare solo la polpa: il risultato è stato di un «significativo miglioramento» nel primo rispetto al secondo. Dunque «un più basso rischio di disturbi cardiovascolari con un più alto consumo di mele può essere mediato dal benefico effetto della buccia». Una équipe cinese ha confermato questi risultati, comparando in vivo, sui topi, gli effetti dei polifenoli contenuti nella buccia. I topi che, per 28 giorni, hanno ricevuto gli estratti di mela, hanno mostrato miglioramenti su tutti i fronti, ma l'estratto di buccia ha registrato «effetti cardioprotettivi molto più potenti» di quello della polpa.

MEDICINA PER L'INTESTINO

Un'altra équipe di scienziati cinesi si è concentrata sul rapporto fra consumo di mele e diabete mellito. Ha analizzato cinque studi indipendenti che hanno coinvolto complessivamente oltre 228mila persone, rilevando che il consumo di mele è associato a una riduzione del 18% del rischio di diabete di tipo 2. Riguardo alle dosi, basta una mela in più alla settimana per ridurre il rischio del 3%. Guarda alle proprietà dei polifenoli contenuti nelle mele anche la ricerca contro i tumori.

Fra i primi ad avere riscontrato un'associazione inversa fra il consumo di mele e il rischio di alcuni tumori del tratto digerente sono stati gli specialisti dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Oggi le più recenti ricerche spiegano le particolari interazioni fra i polifenoli delle mele e le cellule dell'organismo che portano a una inibizione dei tumori, in particolare quelli del colon retto.

COME UN DENTIFRICIO

Addentare una mela potrebbe evitare anche qualche visita dal dentista. Lo suggerisce la ricerca, pubblicata a luglio su Plos One, di una equipe spagnola che ha studiato gli effetti delle mele mangiate a morsi sulla salute dei denti: purtroppo non aiuta a rimuovere la placca, ma produce una immediata riduzione nell'attività batterica simile a quella registrata dopo che ci si è lavati i denti con lo spazzolino.

Gli scienziati studiano anche quali varietà di mele possono essere più benefiche.

Lo hanno fatto alcuni ricercatori indiani sulle varietà Delicious che crescono nella regione himalayana, osservando l'influenza dell'altitudine sul tipo di antiossidanti contenuti nel frutto: la rossa Royal Delicious è ricca di tannini, flavonoidi, procianidina B2, florizina e acido gallico, la Red Delicious di fenoli ed epicatechina, la gialla Golden Delicious di acido clorogenico.

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