Cronaca locale

Con il Decreto dignità 350 contratti a rischio in Amsa e nelle mense

Tetto di 24 mesi, molti precari restano a casa Forza Italia ora convoca una Commissione

Con il Decreto dignità 350 contratti a rischio in Amsa e nelle mense

Chiamiamolo effetto boomerang. Col Decreto Dignità approvato in via definitiva al Senato lo scorso 7 agosto e fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle rischiano di rimanere a casa almeno 350 precari (e il numero è al ribasso) in servizio nelle aziende partecipate del Comune. Sarebbero almeno duecento i dipendenti con contratti a termine pronti a «saltare» in Milano Ristorazione, la società che gestisce le mense scolastiche e dei centri anziani, tra i 150 e i duecento - secondo un calcolo dei sindacati che hanno denunciato il caso ai consiglieri di opposizione - quelli in Amsa, dove normalmente gli operatori ecologici vengono arruolati solo con contratti di 12 mesi rinnovabili, finchè è stato in vigore il Jobs Act, fino a trentasei mesi e con il Decreto Dignità solo fino a 24 mesi. In pratica: chi aveva il contratto di un anno e qualche mese in essere - e sarebbero solo in Amsa e Mi Ristorazione i famosi 350 - «non potrà essere rinnovato con un altro da 12 mesi perchè la somma eccederebbe il tetto dei due anni. E alle aziende toccherà formare da zero del nuovo personale» denuncia il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, che convocherà a breve una Commissione di controllo sulle società Partecipate per fare il punto della situazione e «capire quali sono le dimensioni del fenomeno». Non è escluso, dice, «che gli effetti coinvolgano anche i precari di A2a». Anche il sindaco Beppe Sala avrebbe ordinato un dossier per capire come procedere.

Il decreto «che voleva fornire garanzie ai lavoratori a tempo diventa invece un boomerang per gli stessi precari - contesta il capogruppo azzurro -. E aziende dove il padrone non è un privato ma il pubblico, non potendo assumere a tempo indeterminato si ritrovano a lasciare a casa persone qualificate che con un lasso di tempo più lungo avrebbero potuto contare forse sul turn over o sul lancio di nuovi bandi per le assunzioni». A questo punto De Pasquale proporrà al sindaco di «chiedere almeno alle partecipate di far firmare a chi è già in servizio dei contratti più brevi dei 12 mesi, magari di tre o quattro, in modo da raggiungere almeno i due anni». Ma contesta l'«ennesimo danno prodotto dal nuovo governo: si aggiunge al caos sulle Olimpiadi a tre teste o al congelamento dei fondi garantiti ai Comuni con il vecchio Bando Periferie (18 milioni per Milano, ndr.).

Domani il testo approderà in Parlamento, Forza Italia ha già depositato emendamenti per salvaguardare i progetti».

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