Cronaca locale

Sala punta i piedi sul nome Fontana: «Milano architrave»

Sindaco e governatore compatti ieri a Palazzo Chigi Oggi tocca a Torino e Cortina, dossier al Cio entro il 19

Chiara Campo

L'incontro a Palazzo Chigi è durato circa 50 minuti e tutti tengono a sottolineare che si è svolto in un clima disteso. Dopo le frecciate che il sindaco ha lanciato a distanza al presidente del Coni Giovanni Malagò e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti il primo agosto, ossia dopo l'approvazione di una candidatura a tre teste Milano-Torino-Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026, e le polemiche seguite fino ai giorni scorsi, ieri per la prima volta si sono seduti intorno al tavolo Beppe Sala, il governatore Attilio Fontana, Malagò, Giorgetti e il direttore generale del Coni Carlo Mornati. Oggi è fissato un altro tavolo, con il sindaco M5S Chiara Appendino e il governatore Pd Sergio Chiamparino, il sindaco di Cortina con il governatore leghista Luca Zaia e per Milano parteciperanno l'assessore allo Sport del Comune Roberta Guaineri e il sottosegretario regionale Antonio Rossi. É ora di fare sintesi. Sala ha puntato ancora i piedi sul nome, ribadendo che il brand Milano è un punto di forza a livello internazionale, quindi o la città dà il nome al dossier o viene almeno prima delle altre. L'altro tema è ovviamente la governance, anche se molti sono convinti che la guida alla città di Expo verrà da sè strada facendo. La Appendino avrebbe persino la tentazione di sfilarsi dai Giochi ma non può scontentare il settore produttivo, potrebbe accontentarsi di un ruolo più marginale e ospitare gare negli impianti già realizzati per le Olimpiadi 2006. Ma il tema è politico e Sala non può tirare troppo la corda. Fontana si è mantenuto ieri sulla stessa lunghezza d'onda del sindaco. «Abbiamo esposto le nostre idee, il governo sentirà le altre città e farà una sintesi delle varie richieste - ha detto a fine incontro mentre Sala non voluto rilasciare dichiarazioni -. Crediamo che Milano possa essere un pò l'architrave delle Olimpiadi. Il nome e la cabina di regia? Sono dettagli che lasciamo ad una seconda fase. I punti fermi sono che parteciperemo ma diciamo al governo che dovremo vedere le condizioni della gestione: è complicato e ci sarà bisogno di precisione anche nella governance». A chi domanda se Milano potrebbe defilarsi risponde con «non so, prima bisogna sentire cosa chiedono le altre città e cosa decide il governo». Per il Coni parla Mornati e sottolineando che «tutti per la prima volta hanno preso consapevolezza del fatto che il governo è molto attento al fatto che ci sia una candidatura a tre. E se c'erano dubbi oggi possiamo dire che l'intenzione di Milano è di partecipare». Per Sala «non deve esserci un nome alternativo, un acronimo (si era ipotizzato anche i Giochi delle Alpi, ndr.), ma che sia messo in evidenza il nome della città e il dossier non a caso di chiama Cortina-Milano-Torino». Ma da Palazzo Marino tornano a ribadire che il tema è centrale: Olimpiadi Milano o Milano-Torino-Cortina. Intanto il tempo stringe.

Entro il 19 va ufficializzata la candidatura al Cio, che deciderà la rosa delle città in corsa l'8-9 ottobre a Buenos Aires.

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