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Marotta per dare la retta via al ct

Marotta per dare la retta via al ct

Per comprendere meglio i tormenti del calcio azzurro bisogna partire dalle spiegazioni offerte dal ct Roberto Mancini. Vi ricordate cosa ha detto sul conto di Balotelli, spedito quasi allo sbaraglio contro la Polonia a dispetto di una condizione precaria e di uno stato fisico conseguenza di un'estate da lazzarone? «Deve giocare per trovare la forma» ha raccontato il tecnico consapevole tra l'altro del suo peso eccessivo confermato dalla battuta in conferenza («Mario ha perso 8 grammi!»). E vi torna in mente cosa ha raccontato, a Lisbona, dopo l'1 a 0? «Se non giocano, i giovani non cresceranno mai» è stata la sua risposta rilassata dinanzi allo spettro della retrocessione in serie B nella Nations league. Ultima riflessione: avete mai visto un selezionatore di nazionale cambiare 9/11 di formazione tra una sfida e l'altra che non è una semplice e banale amichevole? La replica è scontata: è accaduto soltanto in pre-campionato e a un allenatore di club. Ecco allora il vero nodo da sciogliere prim'ancora d'affrontare la crisi del nostro calcio che non può essere risolta cominciando dalla cima della piramide, dal club Italia, semmai intervenendo alla base, dalle nazionali giovanili, dalla qualificazione degli istruttori, dal corso allenatori di Coverciano che non può durare poche settimane, dal protocollo d'allenamento.

Mancini, appena arrivato sulla panchina azzurra, non ha capito dove si trova, quali scelte devono governare il suo ruolo, come ci si comporta a inizio stagione allorquando bisogna fare i conti con un discutibile smalto. Non sappiamo quale sia stata la missione affidatagli dal commissario Fabbricini, in altre faccende politiche affaccendato, né le consegne ricevute dal sub-commissario Costacurta, ma non possono avergli detto «vai, sperimenta pure, anche se perdi non fa niente». A fine ottobre, la Federcalcio dovrebbe riuscire a darsi un presidente. Il presidente del Coni Malagò ha fatto circolare la proposta Andrea Abodi, per vedere l'effetto che fa. La candidatura di Abete, cavalcata da Gravina, Sibilia e Tommasi, è stata stoppata dal nuovo regolamento introdotto dal Coni e benedetto dal governo Di Maio-Salvini. I club di serie A hanno cominciato a preparare la campagna elettorale per Beppe Marotta.

Forse solo un manager della sua esperienza potrebbe riportare Mancini sulla retta via e fargli intendere che un ct non può comportarsi da allenatore.

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