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Ungheria, ecco le prossime tappe dopo il voto dell'Europarlamento

Il voto di oggi è solo la prima tappa di un percorso che culminerà con il voto del Consiglio europeo che dovrà decidere se condannare o meno l'Ungheria

Ungheria, ecco le prossime tappe dopo il voto dell'Europarlamento

E adesso cosa succede con l'Ungheria? È questa la domanda che si pongono in molti dopo il voto con cui il Parlamento europeo ha dato il via all'attivazione dell'iter per applicare l'articolo 7 del Trattato dell'Unione europea. L'articolo prevede la sospensione di alcuni diritti nei confronti di uno Stato membro qualora questo violi in maniera costante i valori fondamentali elencati dall'art. 2 che sono: il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo stato di diritto e i diritti umani, in particolare quelli delle minoranze.

Il voto di oggi rappresenta però soltanto il primo passaggio di un percorso articolato che prevede ulteriori step fino ad arrivare all'approvazione (eventuale) da parte del Consiglio europeo. E questa parte sembra essere il vero scoglio contro cui si infrangeranno i piani sanzionatori contro Viktor Orban.

Il Consiglio europeo, che riunisce capi di Stato o di governo dei 28 Paesi membri, esclusa chiaramente l'Ungheria, dovrà infatti deliberare con una maggioranza di quattro quinti per confermare la decisione presa dall'Europarlamento. In questo caso, il Consiglio constata che esiste, per l'Ungheria, "un evidente rischio di violazione grave" dei valori fondamentali previsti dall'art. 2.

Prima di arrivare al voto, il Consiglio deve però verificare una serie di presupposti e seguire alcune regole procedurali specifiche. Innanzitutto deve ascoltare lo Stato membro e rivolgergli raccomandazioni. Poi, una volta eseguito questo passaggio, il Consiglio deve verificare la permanenza dei motivi che hanno portato alle verifiche dell'organo europeo.

A questo punto, di giunge a una terza fase: il Consiglio europeo, questa volta all'unanimità e previa approvazione del Parlamento, constata o meno l'esistenza di "una violazione grave e persistente". Quindi non si parla più di rischi di violazione, ma c'è la verifica della realtà di queste violazioni.

Soltanto a questo punto, si passerà alle sanzioni. Secondo il comma 3 dell'articolo 7, il Consiglio, a maggioranza qualificata, può sospendere alcuni diritti dello Stato membro. In particolare, quella più importante riguarda la sospensione del diritto di voto all'interno del Consiglio europeo. L'Ungheria, in questo caso, rimarrebbe vincolata pienamente a tutte le regole imposte dai Trattati ma non potrà esprimere il proprio voto attraverso i suoi rappresentanti.

In seguito, quando il Consiglio europeo lo riterrà opportuno, lo stesso organo potrà modificare le sanzioni o revocarle sempre a maggioranza qualificata.

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