Cronaca locale

Albertini torna a Palazzo: boccia i Navigli riaperti e fa le "pulci" ai sindaci

L'ex primo cittadino in commissione per M4 si toglie qualche sassolino sulla Moratti

Albertini torna a Palazzo: boccia i Navigli riaperti e fa le "pulci" ai sindaci

Flash nel passato a Palazzo Marino. Lancetta indietro di undici anni, quando l'allora sindaco Gabriele Albertini e il suo assessore al Traffico Giorgio Goggi si presentavano in Commissione per rispondere alle critiche dell'opposizione sulla M4 da Linate a Lorenteggio che a quei tempi era ancora sulla carta. Albertini e Goggi sono tornati ieri in aula per parlare ancora della quarta linea del metrò ma hanno trovato un clima decisamente più cordiale, anche se l'ex sindaco ha definito ancora «pungente, non ha perso la verve» l'esponente storico della sinistra radicale Basilio Rizzo. «La linea blu ha compiuto 21 anni» ammette Goggi ripercorrendo il cronoprogramma dall'approvazione del tracciato ai cantieri infiniti. La giunta Sala ha approvato prima dell'estate un'altra variante che fa salire di 313 milioni i costi dell'opera (su 2 miliardi di investimento) e allunga di 15 mesi i tempi. La prima tratta parziale da Linate a Forlanini che doveva servire per Expo sarà inaugurata nel 2021, i cantieri chiuderanno (pare) nel 2023. L'ex sindaco è stato convocato per ricostruire i passaggi fino al 2006, quando passò il testimone a Letizia Moratti. «Mi ero fatto consegnare da Sea utili indivisi per 170 milioni e altri 180 milioni derivavano dai 335 incassati dalla seconda privatizzazione di quote Aem - è la genesi dei fondi raccontata da Albertini -. La Moratti però nel 2006 ripubblicizzò Aem per avere la stessa quota di Brescia e vennero meno sia i soldi destinati a M4 nel Piano triennale che quelli per lo scolmatore del Seveso». E ricorda che le buste con le offerte di tre privati per realizzare la linea «arrivarono nel 2006, furono aperte nel 2009 e la gara aggiudicata nel 2011». Il presidente Pd della Commissione Carlo Monguzzi sintetizza: «Potevano essere già pronti da mò sia la M4 che lo scolmatore». Giorni fa sia Moratti che Pisapia e l'assessore Marco Granelli sono stati iscritti nel registro degli indagati per le esondazioni del 2014 . Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale fa notare che «non sono saliti i costi di M4 per lo stop del 2006, l'opera non era ancora aggiudicata» e definisce «lunare» la sinistra che «cerca di capire se la colpa dei ritardi sia colpa di Albertini e Moratti. Intanto i cittadini convivono con i disagi. Albertini ha spiegato bene il suo metodo: controllo giorno per giorno sui cantieri ed evitare varianti e interruzioni, il contrario di Pisapia e Sala».

Rientrando a Palazzo per un giorno Albertini non si è sottratto al gioco delle pagelle agli eredi. Di Pisapia «salvo l'immagine da sindaco, ha avuto una buona reputazione, di persona perbene, credibile. Sulle scelte - dice - ha cercato di fare quello che ha potuto in tempi burrascosi». Nessun voto per Sala, «c'è ancora il compito in classe aperto». Approva la sfida per conquistare le Olimpiadi 2026 («dopo Roma nel 1861 toccherebbe a noi che siamo la vera capitale non più morale ma anche materiale, non ancora politica») mentre fa il pollice verso sulla riapertura dei Navigli: «Idea molto suggestiva e romantica ma ci sono altre priorità, e siccome c'è ancora l'acqua alta prima penserei alla copertura del Seveso». All'ordine del giorno c'è l'aumento del ticket Atm a 2 euro (del 10% sugli abbonamenti mensili) e l'innalzamento dell'età per i Senior a 67 anni. «Noi - ricorda - avevamo fatto un arrotondamento modesto portando il biglietto a un euro, non quasi un raddoppio come oggi, e avevamo una politica di fidelizzazione, venivano di molto abbassati gli abbonamenti, un caffè al giorno per tuto l'anno. Erano anche altri tempi».

Non nasconde di avere un pò il dente avvelenato con la Moratti, perchè avevamo la stessa maggioranza ed è stata la più discontinua, dal blocco del piano parcheggi al ticket d'ingresso per le auto inquinanti Ecopass invece della tassa sul traffico che avrei voluto io al cambio dei dirigenti».

Commenti