Economia

La lezione dimenticata del 2008

15 settembre del 2008. Dieci anni fa il fallimento di Lehman Brothers

La lezione dimenticata del 2008

15 settembre del 2008. Dieci anni fa il fallimento di Lehman Brothers. Da risparmiatori, da addetti ai lavori, cosa abbiamo appreso da ciò che è accaduto per riuscire a guardare al domani con gli occhi giusti e fare le scelte corrette? La risposta a questa domanda è: nulla, non abbiamo imparato nulla. Ce lo raccontano i numeri.

Mi spiego meglio. Nel 2008 il forte impatto emotivo dettato dal crollo dei mercati finanziari portò i risparmiatori di mezzo mondo a «scappare» dagli investimenti. Quella fuga ha prodotto perdite consistenti nei portafogli. Quelle perdite, in alcuni casi, sono state amplificate dal fallimento di molte banche che hanno coinvolto tantissime persone e miliardi di euro di risparmi, perdite amplificate anche dal disorientamento determinato dal crollo dei tassi d'interesse che per molti anni sono arrivati addirittura in terreno negativo. Eppure, con il senno di poi molti giornali, oggi, scrivono che in quel periodo sarebbe stato il caso d'investire, tanti economisti lo raccontano. Oggi. Ne riportano addirittura i numeri: 10mila euro investiti in quei giorni, diversificando su tutte le borse mondiali, sarebbero più che raddoppiati. Chi avesse investito sul mercato americano, quello che ha generato la crisi, avrebbe triplicato gli investimenti.

Ma c'era qualcuno che lo faceva in quei giorni? Chi allora senza il senno di poi invitava i risparmiatori ad investire e non a «fuggire» dai mercati? Quali giornali? Quali economisti? Quali aziende del settore? Quali consulenti? Ed oggi non sta avvenendo la stessa cosa? Le difficoltà del mondo obbligazionario e di alcuni mercati azionari, sta portando ad una nuova «fuga» dai fondi. I numeri del risparmio gestito in forte andamento negativo lo testimoniano. Addirittura alcuni risparmiatori stanno disinvestendo i PIR sottoscritti solo un anno fa per le difficoltà del mercato italiano. Non c'è visione. Non sarebbe il caso di tornare ai fondamentali ed al potere ed alla forza delle scelte semplici fondate sulla diversificazione e sui valori della pianificazione patrimoniale e finanziaria? Non sarebbe il caso di smettere di inseguire rendimenti che non avremo mai? Non sarebbe il caso d'imparare davvero? Una volta per tutte?

leopoldo.

gasbarro@me.com

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