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La Napoli di "Dema" pacchia degli evasori. In un anno recuperati solo 150 euro

La città dell'ex pm in coda alla classifica. Milano svetta: 1,3 milioni

La Napoli di "Dema" pacchia degli evasori. In un anno recuperati solo 150 euro

Roma - Il Comune di Napoli ha recuperato dall'evasione fiscale dei propri abitanti, nel 2017, la somma di 150 euro. Meno di quanto incassa il presidente della squadra partenopea Aurelio De Laurentiis con la vendita di un biglietto per un posto in tribuna allo stadio San Paolo. Poco più di quanto spenderebbe una famiglia di 4 persone per mangiare una pizza sul lungomare di Napoli. Eppure, alla guida dell'amministrazione comunale c'è un ex magistrato, Luigi de Magistris, che da pubblico ministero aveva la fama di essere uno «tosto», che non dava tregua agli indagati. De Magistris, da sindaco della terza città di Italia, avrà smarrito il fiuto dell'investigatore. Il dato negativo di Napoli è contenuto in uno studio di ricerca e confronto elaborato dall'Adnkronos e dall'agenzia delle Entrate. C'è però chi a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, analizza l'aspetto positivo dell'ultima posizione: nel 2016 il capoluogo campano non compariva nella classifica. Evidenziando come la città partenopea figuri nell'elenco dei 435 Comuni, che hanno collaborato con l'Agenzia delle Entrate per stanare gli evasori. Mentre ci sono altri 7.500 enti locali, quindi la stragrande maggioranza, che si lasciano sfuggire da troppo tempo quest'opportunità. Al netto della magra consolazione, il flop dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco De Magistris, che sogna la corsa da candidato governatore in Campania alle regionali nel 2020, diventa imbarazzante, se si pensa che il Comune di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, appena 28 mila anime, ha recuperato nello stesso anno dall'evasione fiscale dei propri abitanti più di 635 euro.

Il Comune di Napoli non muove un dito per invertire la rotta. Dimostrando come, oltre all'aiuto del governo che con l'emendamento al Milleproroghe per il salvataggio degli enti locali in dissesto (caldeggiato dai Cinque stelle) blocca l'intervento della Corte dei Conti, non ci sia un serio piano di lotta senza quartieri ai furbetti che non pagano le tasse. Preferendo, dunque, far pesare il costo dei servizi sui cittadini onesti. Ai primi posti della classifica dei Comuni che hanno aderito al protocollo con l'Agenzia delle Entrate per la lotta agli evasori, ci sono le città del Nord, della Lombardia, dell' Emilia, della Toscana e del Veneto. Tra le grandi città Milano incassa un milione e 309 mila euro, Firenze più di 128mila euro, Venezia quasi 87 mila euro. Al Sud Reggio Calabria si aggiudica la palma di Comune virtuoso, recuperando oltre 250 mila euro.

Complessivamente i Comuni hanno rimpinguato le proprie dissestate finanze di oltre 13 milioni e 200 mila euro.

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