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Le mani di Macron e della Merkel su Bce e Commissione Ue

Il commissario tedesco al Bilancio Guenther Oettinger propone un presidente francese per la Bce e un tedesco alla guida della Commissione europea

Le mani di Macron e della Merkel su Bce e Commissione Ue

L'asse franco-tedesco sull'Europa non sembra destinato a interrompersi. Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno degli obiettivi chiari. E fra questi, spartirsi Commissione e Banca centrale europea. La conferma arriva direttamente dal commissario tedesco al Bilancio, Guenther Oettinger, che intervistato al quotidiano Haldelsblatt ha detto senza mezzi termini che "la cosa migliore sarebbe un presidente della Commissione tedesco e un bravo francese alla testa della Banca centrale europea".

Quello che si profila è quindi un quadro che la cancelleria tedesca Merkel aveva già progettato, e cioè quello di proporre al Partito popolare europeo la candidatura dell'attuale capogruppo all'Europarlamento, Manfred Weber come "candidato di riferimento per le elezioni europee di maggio". Un piano che avrebbe come step successivo quello di diventare presidente della Commissione.

L'idea è che Francia e Germania abbiano intenzione di proseguire nella diarchia che ha contraddistinto, fino a questo momento, l'Unione europea. A Bruxelles, si sentono accerchiati dagli euroscettici. E sia Berlino che Parigi iniziano a percepire la possibilità che il potere, condiviso in questi ultimi anni, possa gradualmente soccombere di fronte alle nuove istanze proposte dai movimenti sovranisti e generalmente euroscettici.

L'impressione che si ha, è che Macron e Merkel abbaino deciso di rafforzare il loro asse per rispondere ai pericoli rappresentati dall'Europa mediterranea, in particolare l'Italia, e dal Gruppo Visegrad. Che questo piano possa funzionare, è un altro problema. Azni, è anche possibile che produca l'effetto contrario trovando un'opposizione ancora più forte da parte dei Paesi che scalpitano contro le direttive di Berlino, Parigi, e, in ultima analisi, Bruxelles.

Le elezioni europee del 2019 sembrano delinearsi come uno scontro non solo fra europeisti ed euroscettici, ma anche fra asse franco-tedesco e alleanze alternative.

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