Cronaca locale

Allo Spazio Teatro 89 c'è un recital «sincopato» Suona Antonio Ballista

Luca Pavanel

Il festival MiTo foriero di appuntamenti degni di nota, anche oggi in un periodo che - vista la temperatura media coi acquazzoni imprevisti a parte - «chiamerebbe» ancora i concerti all'aperto. In primis per carità la Scala che stasera mette in scena l'Orchestra dell'Accademia Teatro alla Scala diretta da Vladimir Fedoseyev, con il solismo della violoncellista Miriam Prandi (musiche di Sostakovic, Ciaikovskij e Rachmaninov). Un altro evento.

Per chi invece volessere fare una scelta più intimista c'è la proposta «Sincopi» a cura del pianista Antonio Ballista dalle ore 21 allo Spazio Teatro 89 «un programma costruito soltanto su brani sincopati», recitano le presentazioni di sala, che concludono con una profezia: «Per il pubblico sarà difficile restare fermo sulle poltrone». Una definizione tecnica per capirsi: la cosiddetta «sincope» è un effetto che interrompe o disturba il flusso regolare ritmico o armonico di un passaggio di una composizione. Un «mezzo» di cui si sono serviti e si servono in maniera copiosa i musicisti di ogni epoca e genere, alcuni più di altri.

Staremo a sentire e vedere: da Couperin a Joplin, da Morton a Stravinsky; durante il recital verranno snocciolati diversi autori di altrettanti generi e periodi storici, dal primo barocco al jazz, al ragtime alle rivoluzioni Novecentesche. Davanti alla tastiera un arcinoto maestro di queste cose, Ballista appunto.

Un concerto per tutti che per le sue particolarità soddisfare pure gli intenditori.

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