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Il Napoli riparte dalla Viola per cancellare un incubo

Ancelotti: "A Genova brutta sconfitta, ma datemi tempo"

Il Napoli riparte dalla Viola per cancellare un incubo

Napoli - Dici Fiorentina e rivedi le streghe, quelle che quattro mesi fa annullarono il sogno scudetto. L'alibi è un ritornello che non ha mai smesso di ronzare nelle orecchie: quella sera ci crollò il mondo addosso, ha ricordato capitan Hamsik. La sera di Inter-Juve e della rimonta juventina nel recupero, un cocktail pazzesco che annebbiò testa e gambe degli azzurri il giorno dopo contro la Fiorentina. Oggi non ci sarà niente di tutto questo, non può esserci perché la stagione è appena al quarto giro, al massimo quel ricordo doloroso potrà servire da stimolo: «Ecco perché vogliamo vincere a tutti i costi», chiosa Marekiaro.

E' il desiderio di tutti, naturalmente, soprattutto di Ancelotti che durante la sosta ha provato a digerire le prime critiche napoletane. «Inevitabili dopo una sconfitta e in una piazza seconda a nessuna per passione e attaccamento ai colori. Il presidente si fida di me e io mi fido di questa squadra ma un po' di tempo dovete concedermelo perché è così che funziona quando si passa da un allenatore all'altro. A Genova abbiamo perso una brutta partita, siamo però all'inizio e quello che conta è aver analizzato e trovato risposte a quella batosta».

Il giorno dopo il battesimo del Sarrismo nella Treccani si fa sempre più insistente la stessa domanda: questo Napoli non sarà ancora affezionato a quel modo di giocare? Ancelotti, al quale non è mai mancata l'eleganza, non si scuote: «Non si parla di Ancelottismo? Vuol dire che non esiste, allora. Sarri, come Guardiola, fa giocare le sue squadre secondo una filosofia di gioco ben precisa, io preferisco variare, il mio calcio è meno identificabile. Ma non voglio che il Napoli dimentichi tutto quello di buono che ha imparato negli ultimi tre anni, in particolare a livello difensivo. Bisogna soltanto verticalizzare di più, tutto qui. Il vero problema è che in tre gare abbiamo subìto sette-otto tiri in porta e preso sei gol».

Una questione di testa, forse. «I nostri primi tempi contro Lazio, Milan e Sampdoria non sono stati indimenticabili. Non so cosa si voglia intendere per approccio sbagliato, io mi accontenterei di vedere il gruppo più solido e motivato nel pressare gli avversari, non possiamo lasciare sempre l'iniziativa agli altri». Anche perché il test contro i viola fungerà da prova generale in vista della Champions che bussa alla porta: «Non faccio calcoli, giocheranno quelli che stanno meglio perché adesso la nostra prima missione è cancellare Genova».

Hamsik e Callejon saranno titolari, quasi scontata la staffetta Milik-Mertens, Ruiz insidia l'acciaccato Zielinski.

Nemmeno il San Paolo semideserto per il caro biglietti preoccupa il serafico Carletto: «Tocca a noi vincere e riportare i nostri tifosi allo stadio».

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