Cronache

Nel Barese, uccise l'amante dell'ex moglie istigato da lei

Ora la condanna del gup del tribunale di Bari a due anni dall'omicidio: diciassette e sedici anni di reclusione

Nel Barese, uccise l'amante dell'ex moglie istigato da lei

Sono stati condannati a 17 e 16 anni di reclusione Crescenzio Burdi, 40enne e Addolorata Cuzzi di 29 anni. Sono accusati di essere l'esecutore materiale lui e l'istigatrice lei dell'omicidio di Stefano Melillo, operaio 28enne di Toritto (un Comune in provincia di Bari) il cui cadavere fu trovato nel pozzo di un casolare abbandonato a Binetto (un altro Comune del barese).
A darne notizia è il quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno". A emettere la sentenza dopo due anni il gup del Tribunale di Bari, Rosa Anna Depalo. Il fatto è accaduto nel giugno 2016. Burdi, reo confesso del delitto è, inoltre, accusato di occultamento di cadavere, mentre la Cuzzi, ex moglie dell’assassino, è ritenuta l’istigatrice del delitto. Stefano Melillo era l'amante della donna.
Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, la donna voleva porre fine alla sua relazione extraconiugale e avrebbe convinto l’ex marito ad uccidere Melillo. Con una scusa lei avrebbe invitato l'amante nei pressi del campo sportivo del paese, in campagna, dove poi è avvenuto l'omicidio. Burdi lo avrebbe prima strangolato con una corda, colpito alla testa con una spranga di ferro e un masso causandone il decesso.

Si sarebbero poi disfatti del cadavere gettandolo nel pozzo dopo aver tentato di dargli fuoco.

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